Venerdì 21 dicembre alle 19 nella sala del Mosaico della biblioteca Classense verrà inaugurato e presentato l’intervento artistico di Giovanni Manfredini La Pietà (calco corporeo e tecnica mista su tavola, cm 200×150).
Oltre all ’artista saranno presenti l’assessora alla Cultura, Elsa Signorino e il direttore della biblioteca Classense, Maurizio Tarantino.
Nel 2018, quattro artisti contemporanei, quattro importanti pittori italiani hanno salutato l’arrivo delle stagioni realizzando una grande opera appositamente per la straordinaria sala del Mosaico della Classense.
Dopo Daniela Alfarano (20 marzo), Giovanni Frangi (21 giugno) e Luca Pignatelli (23 settembre), è la volta di Giovanni Manfredini, venerdì 21 dicembre, solstizio d’inverno.
L’opera di Manfredini La Pietà riporta il calco dell’artista; una tecnica molto particolare, frutto di attente sperimentazioni e di profondità esperienziali che vogliono richiamarci all’esperienza del Cristo.
«La madre tiene il figlio esanime fra le braccia e il corpo emerge dal fuoco» scrive la critica d’arte Alexandra Henze Triebold nel testo in catalogo, «un corpo straziato e deformato dalla morte; è il calco dell’artista che rappresenta tutta l‘umanità».
LA MOSTRA
Giovanni Manfredini. La Pietà
21 dicembre 2018 / 21 febbraio 2019.
Inaugurazione venerdì 21 dicembre ore 19.
Orari: feriali 10-18, domenica: 14-18. Chiuso ogni lunedì, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio. Ingresso Libero.
L’ARTISTA
GIOVANNI MANFREDINI
Nato nel 1963, ha allestito mostre personali a Madrid, Napoli, Milano, Roma, Berlino, Waiblingen, Basilea, Berna, Bolzano, Épinal, Londra, Francoforte, Stoccarda e ha partecipato a mostre collettive come la 54a Biennale di Venezia, esponendo inoltre presso: MoMA PS1 (New York), Stedelijk Museum (Amsterdam), SMAK (Gand), Kaiserdome Frankfurt, Kunstmuseum Bonn (Germania), Fukuyama Museum of Art (Giappone), Modern Art Gallery di Bologna, MART a Trento e Rovereto.
Sue opere sono state esposte accanto a quelle di Caravaggio nella Cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo a Roma.
Durante la 56a Biennale di Venezia ha presentato alla Fondazione Giorgio Cini (Isola di San Giorgio Maggiore) l’opera Stabat Mater Dolorosa, con colonna sonora appositamente creata da Ennio Morricone.
Nel 2016 ha creato per Papa Francesco il Pastorale della Misericordia, pensato come un simbolo per il nuovo corso della Chiesa. Nel 2018 ha esposto a Massa – Palazzo Ducale insieme a Daniel Spoerri nella mostra dal titolo The other half of the sky may be obscured, a Napoli in Evidence of contemporary disquiet presso la Chiesa di San Giuseppe delle Scalze, esposizione prodotta dal Goethe-Institut, che sarà itinerante in diversi musei internazionali.
Presso il Museo della Città di Rimini presenta Corpo Sacro, un’opera posta in relazione con la Pietà di Giovanni Bellini e con la scultura lignea di Giovanni Teutonico. Sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche e in diversi musei internazionali.
IL CICLO ASCOLTARE BELLEZZA
È un progetto promosso dall’assessorato alla Cultura e dall’Istituzione Biblioteca Classense.
Come in un momento di raccoglimento, ogni giorno dell’inizio della stagione si apre con un omaggio alla natura attraverso l’arte, la più miracolosa espressione della creatività umana.
La stessa che ci permette di esteriorizzare ciò che è dentro di noi e ristorarci nell’ ascolto della bellezza. Per questo, nel giorno esatto di ogni solstizio o equinozio, nella sala del Mosaico della biblioteca Classense (il cui pavimento è una preziosa opera che riluce di storia) viene presentato in parete un apposito intervento d’arte. Ogni mostra resterà visibile per 60 giorni. L’accesso alla Sala del Mosaico è da via Baccarini, 1-3.
È stato annunciato il programma 2019 di ASCOLTARE BELLEZZA.
Per la seconda volta, quattro artisti contemporanei, quattro importanti pittori italiani, saluteranno l’arrivo delle stagioni realizzando una grande opera per questo spazio unico: Daniele Galliano mercoledì 20 marzo; Nanni Balestrini giovedì 20 giugno; Arnold Mario Dall’O’ domenica 22 settembre e Nicola Samorì sabato 21 dicembre.
LA SALA DEL MOSAICO
Nella grande sala al secondo piano del complesso classense si conserva il mosaico pavimentale qui collocato alla fine dell’Ottocento, quando questo spazio faceva parte della Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti, allora situata in Via Baccarini. Il mosaico si compone di tre pannelli con decorazioni differenti e fu rinvenuto nel 1875 nell’area di Classe, nelle vicinanze dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe. L’ipotesi più probabile, allo stato attuale degli studi, assegna il pavimento alla Basilica Beati Probi, grandioso edificio religioso dedicato ad uno dei primi vescovi di Ravenna. Dopo il ritrovamento, i mosaici vennero composti in questo ambiente tra il 1889 e il 1890 sotto la direzione di Gaetano Savini (1850-1917), pittore, decoratore e docente dell’Accademia di Belle Arti. Il mosaico, che si può attribuire a maestri di origine orientale, è considerato il più elegante mosaico pavimentale ritrovato in area ravennate.