Giovedì, 18 ottobre, alle 11.30 al cimitero di guerra britannico di Piangipane è in programma l’annuale celebrazione in onore dei soldati della Brigata Ebraica, caduti combattendo in Italia durante la Seconda guerra mondiale, promossa dal rabbino capo di Ferrara e delle Romagne Luciano Caro e dalla Comunità ebraica di Ferrara presieduta da Andrea Pesaro.
Particolarmente solenne sarà quest’anno la commemorazione, in ragione della recente concessione, da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Medaglia d’Oro al Valor Militare della Brigata Ebraica.
Saranno presenti alla cerimonia la presidente delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, l’addetto per la difesa presso l’ambasciata di Israele in Italia colonnello Harel Taggar, il sindaco Michele de Pascale, rappresentanze delle Comunità ebraiche italiane, dei Comuni in cui la Brigata ebraica ha combattuto, dell’associazione Amici della Brigata ebraica, autorità civili e militari nonché le associazioni combattentistiche e d’arma italiane, in particolare l’associazione nazionale reduci della Friuli, che ha combattuto al fianco della Brigata ebraica.
Nota dell’Unione delle Comunità Ebraiche di Ferrara e dell’Associazione Nazionale Reduci della Friuli
Ricorre quest’ anno il 73° anniversario della sconfitta del nazifascismo
che tante sciagure e lutti provocarono in Europa e nel mondo.
Nel nostro paese quella vittoria è stata possibile grazie al concorso e al sacrificio delle truppe Alleate : Americani, Inglesi, Indiani, Polacchi, Canadesi, Neo Zelandesi, Sud Africani, Brasiliani ed Italiani, (il Regio Esercito Italiano con 700.000 uomini fra Esercito, Aviazione e Marina, e più 300.000 partigiani nelle zone occupate del nord Italia).
Durante le ultime fasi della guerra in Italia, arrivò dalla Palestina la Brigata Ebraica, inquadrata con le truppe Inglesi, dai primi di marzo al 14 di aprile combattè in Romagna al fianco, prima, dei soldati Italiani del Gruppo di Combattimento Cremona, nelle zone di Piangipane, Mezzano e Alfonsine, poi con il Gruppo di Combattimento Friuli nella zona di Riolo Terme, Brisighella, Cuffiano.
Inquadrati nello stesso 10° Corpo d’Armata Inglese la Brigata Ebraica, forte di 5.000 uomini ed il Gruppo di Combattimento Friuli, con i suoi 12.000 soldati, nei giorni 10 e 11 aprile del 1945 forzarono, assieme, il fronte del Senio, travolgendo la Quarta Divisione Paracadutisti , liberando: Riolo Terme, Cuffiano, Torranello, Monte Ghebbio, la Serra di Castel Bolognese, Bergullo ed in fine nel giorno 14 aprile la città di Imola, con i Polacchi del 2° Corpo ed i partigiani Imolesi.
La Brigata Ebraica sulle rive del fiume Santerno, fu ritirata dal fronte. Proseguiranno fino a Bologna, l’ Ospedale da Campo e le ambulanze della Brigata, dove entreranno in città, con il Gruppo di Combattimento Friuli, liberandola, il mattino del 21 aprile 1945.
La Brigata Ebraica lascio in quelle battaglie più di 40 caduti, (che riposano in gran parte nel Cimitero Militare Britannico di Piangipane a Ravenna), e qualche centinaio di feriti, contribuendo in maniera determinante al successo Alleato.
Dal giorno tre di aprile 1945, la Brigata Ebraica, che fino ad allora portava le insegne loro assegnate dagli Inglesi, fu autorizzata, dalle Nazioni Unite a portare la Bandiera degli Ebrei che si battevano dall’inizio del 900 per uno stato Ebraico in Palestina, quella che di li a tre anni sarebbe diventata la Bandiera della Stato di Israele.
Consegnò la Bandiera, quel tre aprile di 70 anni fa, ai soldati della Brigata Ebraica, il rappresentante agli esteri dell’Agenzia Ebraica, Moshe Sharret, in un campo, a San Ruffillo di Brisighella, a pochi chilometri dal fronte, durante una commovente e solenne cerimonia, testimoni i soldati Italiani del Gruppo di Combattimento Friuli.
Disse Sharret: “Soldati della Brigata Ebraica combattente, in questa Bandiera ci siete voi tutti, gli Ebrei di Palestina, del mondo ed i milioni che non potranno più combattere per essa, siatene degni essa è simbolo di riscatto e di speranza per la nostra gente, è il motivo per cui noi tutti oggi ci troviamo qui”.
Finita la guerra la Brigata Ebraica fu inviata nei campi di sterminio per ricostituire le Comunità Ebraiche disperse d’ Europa e d’Italia, ed in segreto costruire la trafila che porterà 400.000 Ebrei superstiti in Palestina.
Dopo aver subito le leggi razziali, gli anni delle persecuzioni, la perdita di identità, la deportazione e lo sterminio, quella Bandiera, per tutto il Popolo Ebraico e soprattutto per gli Ebrei d’Europa, sarà veramente la Bandiera del riscatto e della speranza.
Persecuzioni, delle quali, anche noi Italiani siamo stati responsabili.
Resta comunque un fatto che migliaia di soldati, partigiani, e civili Italiani si sono battuti e sono morti per sconfiggere i responsabili di quelle sciagure. Non ultimi i 300 caduti del Gruppo di Combattimento Friuli morti in combattimento al fianco della Brigata Ebraica sul fronte del Senio.
Per riscattare il Popolo Italiano da vent’anni di fascismo di violenza e di vergogna.
Per il valore dimostrato in battaglia e per il contributo significativo dato alla liberazione d’Italia la Presidenza della Repubblica a concesso alla Brigata Ebraica la medaglia d’Oro al Valor Militare.
Sventola alta, oggi, accanto alla Bandiera della nostra Repubblica, (nata dalla Guerra di Liberazione), la Bandiera della Brigata Ebraica, la stessa che nel 1948 ( 60 anni fa ) divenne la Bandiera dello Stato di Israele, che come, già detto, per gli Ebrei, fu il simbolo della loro rinascita, dopo la pagina più buia scritta da uomini nella storia del mondo, che vide un popolo intero sterminato per ragioni di razza di sangue, di religione, ed altri dello stesso popolo, imbracciare le armi, per cancellare il nazifascismo e ridare libertà e pace a loro stessi e a coloro che hanno liberato.
Unione delle Comunità Ebraiche di Ferrara
Associazione Nazionale Reduci della Friuli