Grazie Maestro Muti! So di porgerle la riconoscenza profonda della città, quella città che ho visto stringersi a lei, partecipare con passione ed affetto, rappresentata nei diversi volti di donne, uomini, giovani, adulti, addetti ai lavori e neofiti. La Musica, si proprio così con la maiuscola, che nasce dalla sua arte e dal suo lavoro così serio e inesausto è, e quanto ne abbiamo bisogno, parte essenziale della formazione dell’uomo fin dalle origini della civiltà. Elemento equilibratore nelle relazioni umane ed emblema della concordia della polis. I concerti inseriti nel programma del Ravenna Festival, davvero straordinario per ricchezza di linguaggi ed eccellenza artistica, il Viaggio dell’Amicizia che fa di Ravenna la città capace di costruire ponti e di portare il proprio sguardo di fratellanza ai popoli del mondo nel segno della condivisione dei doni ricevuti, la lezione ai detenuti ai quali è stata donata la libertà della bellezza, l’omaggio affettuoso a Raul Gardini e alla sua famiglia e l’esperienza dell’Accademia, attraverso cui viene offerta a giovani di talento la possibilità di edificarsi nella musica, sono azioni che generano futuro perché entrano nella vita, trasformandola, e diventano parte di un processo di consegna, tradizione, creazione e futuro. Autorevolezza e franchezza connotano le pratiche critiche, civili, politiche; comprensione, affetto e rigore sono cerniera di comunità: questo e molto altro lei ci ha donato con una generosità sovrabbondante.
La democrazia, come la musica, ignora la perfezione ed ama la perfettibilità perché entrambe afferiscono alla vita che altro non può essere che cammino. Apprendere questo alla scuola di un Maestro che condivide la propria sapienza nel metodo dell’ascolto, del dialogo, della mediazione, dell’apprendimento individuale e collettivo è generazione di qualità diffuse che gli antichi chiamavano virtù: onestà, competenza, fiducia, solidarietà, verità.
Ravenna è terra graziata dall’arte: ha saputo accogliere Dante donandogli un’oasi di pace dove poter riunire la famiglia dispersa dall’esilio e dare compimento al poema sacro al quale ha posto mano e cielo e terra
Altri poeti ed artisti si sono lasciati rapire dalla bellezza e dal cuore di questa città e hanno lasciato un patrimonio di vita e arte. Ancora questo privilegio continua grazie a lei Maestro che come il Sommo Poeta volge lo sguardo di tutti noi al mondo e porta il nome di Ravenna, con gloria, nel mondo, costruendo comunità e grandezza.
Michele de Pascale
Sindaco di Ravenna