04 Dicembre 2018

Inaugurato l’emblema pavimentale della Repubblica italiana nella sala preconsiliare. Il sindaco Michele de Pascale: “Un emblema unificante in cui si riconoscono tutti i cittadini e le cittadine del nostro paese”

Questa mattina in occasione delle celebrazioni per il 74° anniversario della Liberazione di Ravenna, nella sala preconsiliare della residenza municipale è stato inaugurato alla presenza del sindaco Michele de Pascale, del prefetto Enrico Caterino e del soprintendente Giorgio Cozzolino l’emblema pavimentale della Repubblica italiana a fianco dello stemma del Comune.

“Questa è per noi sempre una giornata molto importante perché festeggiamo il nostro “25 aprile”, ovvero la Liberazione della città di Ravenna dal nazifascismo. In più oggi inauguriamo nella sala preconsiliare, proprio il luogo che assistette al primo accesso delle forze di liberazione, l’emblema della Repubblica italiana al fianco dello stemma preesistente del Comune di Ravenna.
Si tratta di un intervento a cui tenevo particolarmente e per il quale devo ringraziare la Sovrintendenza che lo ha reso possibile.
La decorazione sul pavimento è stata realizzata nel 1928, un periodo buio della storia del nostro Paese; in origine nei due cerchi erano raffigurati due simboli, da una parte la rappresentazione stilizzata dello stemma del Comune di Ravenna, dall’altra il fascio littorio simbolo del regime fascista.
A seguito della liberazione il simbolo del regime venne cancellato e fino ad oggi il secondo cerchio della decorazione è rimasto vuoto.
Con questo intervento il Comune di Ravenna ha voluto colmare questo vuoto con l’immagine di ciò che è il nostro bene supremo, la nostra Repubblica. Un emblema unificante in cui si riconoscono tutti i cittadini e le cittadine del nostro paese, che raffigura in sé la stella simbolo d’Italia, la ruota dentata simbolo dell’operosità, del lavoro e del progresso, le foglie d’ulivo simbolo della pace e della concordia e le foglie di quercia simbolo della forza.
L’articolo 114 della nostra Costituzione dal 2001 attribuisce pari dignità a tutte le istituzioni che costituiscono la Repubblica, i comuni, le province le città metropolitane, le regioni e lo Stato come fratelli e sorelle sono impegnati all’unisono a garantire il rispetto e l’attuazione della Carta fondamentale. È anche con questo importante significato che abbiamo scelto di mettere l’uno accanto all’altro i due simboli.
Questa decorazione così completata rappresenta anche un ringraziamento a tutti gli uomini e le donne che per conto dello Stato operano in questo territorio con impegno, dedizione e spirito di collaborazione per rispondere ai bisogni dei nostri cittadini”.

Le celebrazioni si erano aperte alle 8.45, nel vicolo dei Francesi, con l’maggio al restaurato cippo in memoria di Renato Melandri e dei vigili del fuoco Ezio Molducci e Otello Rambaldi, trucidati dai nazisti il 20 novembre 1944 del 4 dicembre sono continuate alle 10.30 in piazza del Popolo con la cerimonia di deposizione di corone e omaggio alla lapide in memoria dei Caduti della seconda guerra mondiale alla presenza del picchetto d’onore militare interforze, accompagnata dalla esibizione della banda cittadina e alle 11, nel palazzo dei Congressi, con la rappresentazione dello spettacolo teatrale “L’è e sù tèmp! Per ogni cosa c’è il suo momento un tempo per la guerra e un tempo per la pace” di Lady Godiva Teatro.