Mercoledì, 2 maggio, alle 18 a sala D’Attorre (via Ponte Marino 2) nell’ambito degli Incontri del Centro relazioni culturali è in programma la presentazione del catalogo della mostra Andante del fotografo Alex Majoli, allestita al Museo d’arte della città fino al 17 giugno.
Il catalogo (Cesura publish) sarà illustrato da Maria Vittoria Baravelli, curatrice d’arte e di fotografia, e da Maurizio Tarantino, dirigente dell’unità organizzativa Politiche e attività culturali del Comune.
La mostra segue un percorso temporale dal 1985 fino al 2018 in cui Alex Majoli indaga l’animo umano e gli elementi più oscuri della società.
La linea sottile tra realtà e rappresentazione scenica, documentario e arte, comportamento umano e recitazione è l’esatto attrito che lo affascina e lo porta a tornare nelle strade e nei luoghi in cui la condizione umana viene messa in discussione. Anche nella più tragica delle miserie il fotografo ravennate trova il Scenes, l’orgoglio e soprattutto la magnificenza dello spirito dell’uomo.
La carriera di Majoli, membro della prestigiosa Agenzia Magnum Photos, inizia precocemente nello studio di Casadio e Malanca, ma solo dopo aver fotografato la chiusura del famigerato manicomio sull’isola di Leros, in Grecia, trova eco nella sua forma autoriale, da cui la sua prima monografia intitolata Leros.
L’iniziale interesse di Majoli per le teorie di Franco Basaglia, pioniere del moderno concetto di salute mentale e noto per aver abolito gli ospedali psichiatrici in Italia, lo porta a viaggiare in Brasile, dove gli studi e le esperienze di Basaglia vengono adottati con entusiasmo.
Nel corso di vent’anni Majoli ha fotografato il Paese sudamericano collezionando una serie di scatti della complessa società brasiliana uniti in un progetto tutt’ora in corso chiamato Tudo bom.
Nel rappresentare attraverso le immagini le dinamiche teatrali della vita, in cui le azioni umane sembrano prendere ispirazione dallo spettacolo, Majoli si pone come artista provocatore accentuando la drammaticità della routine quotidiana con l’uso di luci artificiali.
Le sue foto diventano scene in cui le persone, attraverso la loro “vita/performance”, si esprimono in quello che poi diventa un non dichiarato set cinematografico o un palcoscenico teatrale.
Prossimo appuntamento venerdì 4 maggio Flavio Pagano, Infinito presente, Sperling.