L’assessore ai diritti degli animali, Gianandrea Baroncini, interviene in merito alla chiusura del canile comunale disposta venerdì scorso per ragioni sanitarie, rappresentando che si è resa necessaria in seguito all’introduzione di quattro cuccioli di provenienza ignota e probabilmente già infetti da parvovirosi.
“Pertanto – afferma Gianandrea Baroncini – su richiesta e in accordo con il Servizio veterinario della Azienda sanitaria locale della Romagna, è stato attivato il protocollo sanitario che prevede in questi casi diverse misure fino alla chiusura del canile ai visitatori e ai volontari, allo scopo di limitare al minimo le possibilità di diffusione dell’eventuale agente patogeno. Si ribadisce che il virus della parvovirosi è altamente diffusivo e il contenimento dell’infezione è estremamente complicato, specialmente in un canile come quello di Ravenna dove, come è ovvio, si accolgono animali di provenienza sconosciuta e quindi potenzialmente già infetti e recettivi a qualsiasi tipo di malattia”.
“La gestione di questi casi – spiega l’assessore – necessita della collaborazione di tutti. I protocolli e le cautele riducono considerevolmente il rischio sanitario, che però chiaramente non è possibile azzerare. Chiedo pertanto la collaborazione della cittadinanza per la scrupolosa custodia dei propri cani onde evitarne la permanenza anche per poche ore al canile in attesa che la situazione si normalizzi e si possa valutare la riapertura in sicurezza”.
L’ufficio ai Diritti degli animali coglie l’occasione per raccomandare di non adottare cuccioli di dubbia provenienza e di affidarsi invece ai percorsi seri proposti dai canili e dalle associazioni.
19 Marzo 2018