Inquinamento atmosferico sorvegliato speciale. Oggi è stato siglato tra Comune di Ravenna, Arpae Sezione di Ravenna e Ausl della Romagna, il protocollo “S.In.A.T.Ra. II” relativo alla Sorveglianza dell’Inquinamento Atmosferico del Territorio di Ravenna, approvato in Consiglio comunale il 31 luglio scorso. Questo secondo protocollo è in particolare dedicato alla sorveglianza ambientale ed epidemiologica con l’obiettivo di acquisire informazioni più approfondite sulla qualità dell’aria, in continuità con le campagne di monitoraggio degli anni precedenti, prendendo però in considerazione soprattutto l’impatto sullo stato di salute della popolazione infantile nel periodo 2010-2019, seguendo i nuovi nati e per tutto il periodo di osservazione.
Il primo progetto Sinatra I si è rivelato essere uno strumento estremamente articolato, ma prezioso, per approfondire e monitorare lo stato di salute dei cittadini di Ravenna rispetto all’impatto dell’inquinamento atmosferico.
Grazie, infatti, ad un precedente studio di Arpa, che restituiva l’incidenza sul territorio delle diverse sorgenti di inquinamento atmosferico (traffico, riscaldamento, industria e porto), è stata costruita una griglia che ha studiato l’esposizione degli abitanti di Ravenna agli inquinanti, a partire dall’anno 2004 fino al 2013. In base alla propria residenza si è associato ad ogni singolo cittadino residente nell’area urbana di Ravenna, di età superiore ai 14 anni, un livello di esposizione e il contributo di ciascuna fonte emissiva. Successivamente lo studio ha incrociato questi dati con lo stato di salute delle persone coinvolte. Un vero e proprio studio epidemiologico fatto con criteri scientifici, reso possibile dalla grande presenza di dati relativi al monitoraggio ambientale dell’aria e alla banca dati dell’Ausl.
I risultati del precedente studio S.In.A.T.Ra. (consultabili sui siti della AUSL https://bit.ly/2P2cKII e di Arpae https://bit.ly/2SzjQTp) hanno evidenziato per l’area urbana di Ravenna una situazione non particolarmente critica in termini di impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei residenti.
In questo quadro generale buono, tuttavia, è emerso un rischio maggiore per alcune patologie in relazione ai più alti livelli di esposizione riferiti ad alcune fonti (traffico, porto), indicando l’opportunità di proseguire nell’indagine per approfondire le conoscenze disponibili.
Vi sono evidenze scientifiche che dimostrano come i bambini siano, rispetto agli adulti, più esposti all’inquinamento atmosferico e presentino nei confronti di questo una maggiore vulnerabilità a causa di caratteristiche comportamentali, fisiologiche e correlate alla relativa immaturità di organi ed apparati specifica dell’età infantile. L’asma, in particolare, è una delle malattie croniche infantili più diffuse in tutto il mondo. Sebbene il legame tra l’esposizione all’inquinamento atmosferico ed episodi di esacerbazione dell’asma è ben accertato, meno chiaro è il grado dell’associazione tra esposizione a livelli diversi di concentrazione degli inquinanti presenti nell’aria e insorgenza di asma.
Recenti studi epidemiologici suggeriscono che diverse malattie dell’infanzia, come asma, allergie e infezioni delle vie respiratorie, originano in epoca prenatale o nei primi mesi di vita.
L’esposizione cronica a sostanze tossiche in queste fasi è potenzialmente in grado di determinare conseguenze sullo stato di salute di una persona per il resto della propria vita, specialmente l’esposizione a inquinamento atmosferico.
Vi sono, pertanto, elementi sufficienti che indicano l’opportunità di proseguire nell’indagine per approfondire le conoscenze disponibili in tema di ambiente e salute, a supporto delle decisioni di amministratori e cittadini nella scelta delle azioni da intraprendere per la riduzione dei fattori di pressione ambientale e per la tutela dello stato di salute della popolazione.
Questo secondo protocollo del progetto S.In.A.T.Ra. è inteso alla sorveglianza ambientale ed epidemiologica con l’obiettivo di acquisire informazioni più approfondite sulla qualità dell’aria, in continuità con le campagne di monitoraggio degli anni precedenti, prendendo però in considerazione soprattutto l’impatto sullo stato di salute della popolazione infantile nel periodo 2010-2019, seguendo i nuovi nati a partire dalla gravidanza della madre e per tutto il periodo di osservazione.
31 Ottobre 2018