Un centinaio di professionisti, tra pedagogisti dei tre distretti territoriali della provincia, operatori dei servizi pubblici 0-3 anni (pediatri, neuropsichiatri, psicologi, operatori dei consultori e della riabilitazione, educatori, assistenti sociali ecc…), del mondo dell’associazionismo e di altri servizi educativi (centri per le famiglie, biblioteche, ludoteche, scuole…) parteciperanno domani, mercoledì 14 marzo, dalle 14.30 alle 18.30 a palazzo Rasponi dalle Teste, all’appuntamento “Piazza della comunità educante”, finalizzato ad arricchire la riflessione e la progettualità intorno ai servizi per l’infanzia, anche per renderli sempre più rispondenti ai nuovi bisogni delle famiglie.
L’incontro partecipato è all’interno della ricerca-azione commissionata ad Iress Soc. Coop (Istituto di ricerca per i servizi sociali e sanitari) dal Comune di Ravenna, per definire le motivazioni relative alla mancata iscrizione di bambini in età 0-3 anni ai servizi educativi per l’infanzia, nel territorio della provincia, e per costruire una mappa dei bisogni educativi e organizzativi delle famiglie con figli in età 0-3 anni.
In stretta collaborazione con i Comuni della provincia di Ravenna ed il Coordinamento pedagogico territoriale, il Comune di Ravenna ha organizzato la “Piazza” con l’obiettivo di favorire il confronto e lo scambio reciproco tra professionisti e addetti ai lavori, non solo in un’ottica esplorativa ma anche propositiva, per formulare percorsi di lavoro e risposte concrete ai bisogni emersi dalle famiglie.
“La ‘Piazza della comunità educante’ – afferma l’assessora all’Infanzia Ouidad Bakkali – dà il via ufficialmente alla ricerca che gli enti locali della provincia hanno messo in campo per poter avere dati quali/quantitativi sui bisogni delle giovani famiglie del nostro territorio che hanno bimbi e bimbe tra gli 0 e i 3 anni. Le politiche educative che riguardano l’infanzia devono essere sempre più mirate per intercettare i cambiamenti che velocemente avvengono nell’organizzazione della vita delle nostre famiglie. Qualità, flessibilità, accessibilità dei servizi sono le sfide da portare avanti per politiche innovative e partecipate”.
La ricerca-azione proseguirà con il coinvolgimento dei genitori che non hanno iscritto i propri figli al nido, somministrando loro un questionario on-line, in modo da intrecciare il punto di vista dei gestori dei servizi con quello delle famiglie.
Le famiglie interessate che, ad oggi, hanno almeno un figlio nato fra il 2014 e il 2017 che non frequenta il nido e/o non l’ha frequentato, possono partecipare alla ricerca compilando entro il 24 marzo il questionario on line reperibile al seguente link: http://bit.ly/questionario-nidi