04 Giugno 2018

Un “Mausoleo di Teodorico” costruito dai ragazzi della scuola Don Minzoni con quasi 4.000 lattine riutilizzate

È stato inaugurato oggi dal Sindaco Michele de Pascale il Mausoleo di Teodorico che i ragazzi della scuola Don Minzoni hanno realizzato riutilizzando quasi 4.000 lattine in alluminio “strappate al
cassonetto”.
Così come previsto dal progetto di educazione ambientale “La seconda vita delle cose”, coordinato dal prof Andrea Mengozzi, i 98 ragazzi dei corsi di alternativa della scuola Don Minzoni hanno realizzato questa copia in scala 1 a 5 del Mausoleo di Teodorico con 3.937 lattine. Alto 3 metri e 6 cm, con il decagono di base inscritto in un cerchio di diametro 2 metri e 90 cm, il “monumento” ha forme meno rigorose dell’originale, ma è più colorato e tecnologico, disponendo
di un pannello fotovoltaico che produrrà l’energia elettrica necessaria per illuminarlo di notte.
Da oggi – ha commentato il sindaco Michele de Pascale – grazie all’importante lavoro fatto dai ragazzi della scuola Don Minzoni, con il sostegno della Fondazione del Monte e la collaborazione di tante realtà della nostra comunità, il Mausoleo di Teodorico oltre ad essere uno dei simboli della bellezza e della grandezza storica di Ravenna, diventa anche simbolo virtuoso dell’attenzione per l’ambiente e della lotta contro lo spreco. Dare una seconda vita ai rifiuti per trasformarli in qualcosa di bello attraverso il riuso e il riciclo è un importante gesto di rispetto verso il nostro pianeta e un bellissimo esempio che le giovani generazioni danno a tutti noi”.
“Il Mausoleo – ha affermato la dirigente scolastica Carla Solaini, è stato realizzato per ricordarci che anche gli oggetti che intendiamo trasformare in rifiuti possono avere una seconda vita se noi decidiamo di dargliela, e che ogni azione di riuso e riciclo è amica del nostro pianeta, l’unico che abbiamo e che ha risorse finite che i ragazzi della nostra scuola hanno dimostrato di non voler sprecare.”
Realizzato con il sostegno economico della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, il progetto ha avuto il supporto di molti attori locali, a cominciare dai chioschi di piadina che hanno aiutato gli alunni a raccogliere le lattine necessarie in cestini donati da HERA e appositamente ridecorati dalla fantasia dei ragazzi.