Nella mattinata di oggi, giovedì 3 ottobre, si è svolto in Comune un tavolo tecnico di confronto sulla situazione di Valle Mandriole (Valle della Canna), convocato d’urgenza dopo che nella giornata di ieri si era manifestata la presenza di anatidi morti.
Alla riunione hanno partecipato, oltre al personale del servizio Tutela ambiente e territorio del Comune, il corpo dei Carabinieri Forestali, il Parco del Delta del Po, il servizio veterinario dell’Ausl Romagna, il servizio Caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna, Romagna Acque, Azimut, il Centro recupero avifauna e i tecnici di Ravenna Servizi Industriali.
L’esito degli esami del primo campione di avifauna, prelevato all’interno della Valle della Canna, eseguiti dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Forlì, segnala la presenza del batterio “Botulino produttore di tossine di tipo C”.
Un’ampia varietà di uccelli è sensibile all’intossicazione da tossina di tipo C, soprattutto gli anatidi, mentre l’uomo no. Tuttavia, a titolo precauzionale, si invitano i cittadini a non recarsi nell’area, se non espressamente autorizzati, ad evitare di toccare gli animali morti o malati e a non portarli via.
Per contrastare anossia e ristagno – condizioni favorenti il batterio e la produzione della tossina, già in parte mutate dalle piogge delle ultime ore dopo il periodo estivo – sarà quanto prima immessa ulteriore acqua alla valle, grazie alla disponibilità di Ravenna Servizi Industriali e Romagna Acque.
Mentre continueranno i campionamenti, si intensificherà il lavoro di cura degli animali malati ancora vivi e quello di recupero delle carcasse, grazie ai volontari dell’Associazione Ornitologica Romagnola e Ambito Territoriale Caccia, coordinati dagli agenti di Polizia Locale addetti alla vigilanza delle zone naturali, con la collaborazione del Centro Recupero Avifauna.