Sabato 21 dicembre alle 18 nella sala del Mosaico della biblioteca Classense verrà presentato l’intervento artistico di Nicola Samorì che inaugura e chiude il solstizio d’inverno.
All’ inaugurazione sarà presente l’artista e interverrà un rappresentante dell’amministrazione comunale.
Si tratta di due nuove opere: Lucia e Solstizio d’Inferno, visibili entrambe fino al 21 febbraio 2020.
Nicola Samorì (Forlì 1977) è pittore e scultore tra i più noti della scena contemporanea.
Talento precocissimo, si è affermato a livello nazionale e internazionale con opere di altissima qualità esecutiva. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, presenta un curriculum rilevante di esposizioni e riconoscimenti. Tra le mostre personali si ricordano quelle tenute a Perth (2003), Cape Town (2004), Bologna, Trento e (2005), Bologna e Torino (2008), Milano (2010 e 2019), Trento (2011) Berlino e Basilea (2018, 2019), Tübingen e New York (2012), Vicenza, Lissone, Kiel e New York (2014), Roma (2016) . Samorì, che oggi vive a Bagnacavallo, ha frequentato il liceo artistico a Ravenna negli anni in cui l’istituto viveva anche uno spazio prezioso come la sala del Mosaico, luogo a lui particolarmente caro.
Orari: feriali 9 – 18,30; domenica e lunedì + 24 e 31 dicembre: 14 – 18. Chiuso il 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio. L’ingresso è libero.
Il ciclo Ascoltare Bellezza è un progetto promosso dall’assessorato alla Cultura e dall’Istituzione biblioteca Classense, curato da Paolo Trioschi.
Come in un momento di raccoglimento, ogni giorno dell’inizio della stagione si apre con un omaggio alla natura attraverso l’arte, la più viva espressione della creatività umana. La stessa che ci permette di esteriorizzare ciò che è dentro di noi e ristorarci nell’ascolto della bellezza.
Per questo, nel giorno di ogni solstizio o equinozio, nella sala del Mosaico della biblioteca Classense (il cui pavimento è una preziosa opera che riluce di storia) viene presentato un apposito intervento d’arte. Ogni mostra resta visibile per 60 giorni.
Dal 2018, quattro artisti contemporanei, quattro pittori italiani salutano quindi l’arrivo delle stagioni realizzando appositamente una o più opere per uno spazio straordinario come la sala del Mosaico in biblioteca Classense. In precedenza Giovanni Frangi, Luca Pignatelli, Giovanni Manfredini, Nanni Balestrini, Arnold Mario Dall’O, Daniela Alfarano, Daniele Galliano e ora Nicola Samorì.
L’accesso alla sala del Mosaico è da Via Baccarini, 3.
Nel 2020 il ciclo Ascoltare Bellezza, dopo Nicola Samorì, vedrà gli interventi pittorici di Luca Zamoc venerdì 20 marzo; Santi Moix sabato 20 giugno, Nicola Verlato martedì 22 settembre.
La sala del Mosaico
Nella grande sala al secondo piano del complesso classense si conserva il mosaico pavimentale qui collocato alla fine dell’Ottocento, quando questo spazio faceva parte della Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti, allora situata in Via Baccarini. Il mosaico si compone di tre pannelli con decorazioni differenti e fu rinvenuto nel 1875 nell’area di Classe, nelle vicinanze dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe. L’ipotesi più probabile, allo stato attuale degli studi, assegna il pavimento alla Basilica Beati Probi, grandioso edificio religioso dedicato ad uno dei primi vescovi di Ravenna. Dopo il ritrovamento, i mosaici vennero composti in questo ambiente tra il 1889 e il 1890 sotto la direzione di Gaetano Savini (1850-1917), pittore, decoratore e docente dell’Accademia di Belle Arti. Il mosaico, che si può attribuire a maestri di origine orientale, è considerato il più elegante mosaico pavimentale ritrovato in area ravennate.