Venerdì 1 febbraio alle 18 nella sala Muratori sarà presentata la raccolta di saggi Il gusto della ricerca. A proposito di Piero Camporesi a cura di Gian Mario Anselmi, Aurelia Camporesi, Elide Casali e Alberto Di Franco.
La figura dell’insigne cattedratico bolognese verrà delineata dalla conversazione tra Claudia Giuliani, attenta studiosa già direttrice della biblioteca Classense ed Elide Casali storica della letteratura italiana, erede dell’insegnamento dell’illustre studioso.
Il volume, a vent’anni dalla scomparsa, contribuisce a mettere in valore la portata internazionale del maestro dell’ateneo bolognese che, come scrive Corrado Augias nella prefazione rappresenta “non l’insigne cattedratico, l’antropologo che nulla ha da invidiare a Lévi Strauss, non l’uomo di scienza, il maestro di tanti allievi, ma un artista. Non soltanto per la sua scrittura, ma anche perché, proprio come l’artista, egli sa vedere là dove gli altri non vedono”.
Piero Camporesi fu filologo, storico, antropologo, critico letterario, ma anche e soprattutto “academico di nulla academia”, cantore degli umili, degli straccioni, dei vagabondi e degli affamati, narratore del ventre, del sangue, della carne, esploratore di tutti i gironi dell’inferno, dell’umanità più putrida e verminosa.
A vent’anni dalla scomparsa, studiosi di ogni appartenenza si riuniscono e mettono in luce uno degli intellettuali più radicali che il secondo Novecento italiano abbia conosciuto.
Un cercatore controcorrente, che è stato capace di scoprire l’universo cancellato dalla storia ufficiale dell’età moderna servendosi delle fonti più varie e forzando i consueti limiti metodologici imposti alle discipline; che è stato capace di sondare i recessi della letteratura cosiddetta minore rispetto a quella del canone e cavarne testimonianze inedite per sfatare i troppi falsi miti che ci hanno raccontato sul nostro passato.
Piero Camporesi ha ricostruito il paesaggio della fame, gli usi e abusi del pane stupefacente, la geografia dei sensi e dei corpi, le follie del carnevale e delle altre feste che rovesciano l’ordine costituito.
Libero pensatore, ha saputo appropriarsi delle nuove istanze provenienti d’Oltralpe in storiografia e antropologia, nello studio della cultura materiale e del folklore.
La sua lingua è un capolavoro ipnotico e corroborante che ha affascinato generazioni di lettori.
Per questo oggi è necessario fermarsi e domandare: chi è Piero Camporesi? O, meglio: cosa è Piero Camporesi? Per fare il punto su colui che è stato ed è tuttora uno dei maestri segreti della cultura italiana.
Per questo “Il gusto della ricerca” raccoglie le testimonianze di chi l’ha conosciuto e i saggi di studiosi di molteplici discipline, nonché uno scritto dello stesso Camporesi, ad accompagnare la ripubblicazione del corpus delle sue opere avviata dal Saggiatore nel 2016.
Una lettura che costringe a misurarsi con la potenza sanguigna ed esaltante di un classico, che rimarrà sempre attuale. Premessa di Corrado Augias.
Prossimo incontro martedì 5 febbraio per i Martedì Speciale Romagna: Leardo Mascanzoni, Augusto Vasina (1920-2016), Studi Romagnoli, partecipano Enrico Angiolini e Massimo Giansante.