21 Marzo 2019

Chiude domenica I luoghi ultimi, mostra personale di Andrea Chiesi in corso a Palazzo Rasponi

Ultimi giorni per visitare I luoghi ultimi, mostra personale di Andrea Chiesi in corso a Palazzo Rasponi dalle Teste fino a domenica 24 marzo.
I luoghi ultimi sono luoghi dipinti alla fine di un’era, sospesi nel tempo, in attesa di rinascere in nuova forma e vita.
Si tratta di una importante selezione di circa quaranta dipinti a olio su tela di lino di medie e grandi dimensioni realizzati da Andrea Chiesi dai primi anni 2000 fino ad oggi; molti dei quali inediti.
La mostra include anche lavori ad inchiostro, disegni a pastello, taccuini, e le copertine di dischi disegnate negli anni ’90.
Da quasi 30 anni Chiesi si ispira al paesaggio contemporaneo, disegna e dipinge luoghi abbandonati, fabbriche, periferie, ma anche corridoi, archivi, biblioteche, misteriosi interni di abitazioni. Del mondo reale rimane un’eco di sottofondo, la pittura attraversa una soglia invisibile che conduce ad un mondo interiore.
Nel percorso espositivo è presente un video documentario realizzato da Andrea Nocetti e Giulia Caverni dedicato alla vita, al lavoro e allo studio del pittore modenese.
Chiesi insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e ha voluto omaggiare la città che lo ospita dedicandole alcuni lavori, in particolare alla Darsena, nelle cui vicinanze si trova la sede dell’istituzione cui è dedicata una sezione all’interno della esposizione con opere degli allievi del corso pittorico diretto dall’artista.
La mostra è promossa dal Comune, Accademia di Belle Arti Ravenna, Mar Museo d’Arte della Città e in collaborazione con Gallerie Migranti.
Orari: feriali: dalle 15 alle 18; sabato e festivi: dalle 11 alle 18.
L’ingresso è libero.

Andrea Chiesi è nato il 6 novembre 1966 a Modena, dove vive e lavora. È entrato in contatto con gli spazi industriali abbandonati nei primi anni ’80 frequentando la scena musicale punk emiliana. Da sempre interessato all’osservazione antropologica del paesaggio, risponde ad una chiamata dei luoghi, li esplora, li fotografa, poi nell’isolamento dello studio li dipinge. Disegna a matita su tela di lino, cerca una comune sintonia con lo spazio, infine passa alla fase pittorica vera e propria, eseguita a olio con estrema lentezza e precisione. I luoghi delle sue opere sono stati esplorati nel corso di numerosi viaggi e residenze, in Italia, Europa, Stati Uniti e Asia.
Ha vinto i premi Gotham Prize, Istituto Italiano di Cultura New York (2012); I Premio Terna (2008); V Premio Cairo Editore (2004), XXXVIII Premio Suzzara (1998).