L’edizione 2019 delle Conversazioni Dantesche dal titolo “Tutto l’oro ch’è sotto alla luna”, progetto realizzato dal Centro relazioni culturali del Comune di Ravenna in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, a cura di Sebastiana Nobili e Luigi Canetti, è dedicata ad una riflessione sull’oro, la ricchezza e il denaro e le implicazioni etiche, sociali e simboliche. Mezzo di scambio e misura del valore: basterebbero queste due definizioni, solo in apparenza ovvie, di cosa sia il denaro per evocare la straordinaria complessità teorica e la vastità di orizzonti storici e antropologici di questa sua funzione di “equivalente generale”. Il denaro, soprattutto, è stato ed è ancora lo strumento di negoziazioni rituali e simboliche con il mondo invisibile (gli dèi, gli antenati, i santi, e soprattutto il futuro) nutrite dalla sua inquietante relazione con l’universo sacrificale: al punto che il cristianesimo, più di altre religioni, ha istituito il proprio dispositivo salvifico e la propria escatologia sulle metafore creditizie dello scambio e del riscatto dei peccati preparando il terreno alla modernità capitalistica e alla sua inesausta dimensione cultuale.
Il primo dei quattro appuntamenti in calendario (in allegato il depliant con il programma di tutti gli incontri) è per domani, martedì 1 ottobre alle 17.30 alla sala Dantesca della Biblioteca Classense (via Baccarini 3) con una conversazione che entra nel pieno della nostra contemporaneità. Maria Giuseppina Muzzarelli, storica del medioevo esperta del mondo economico e del commercio con particolare predilezione per la storia della moda, nota e apprezzata dal pubblico ravennate per la grande capacità di comunicare anche i contenuti più complessi converserà con Elisa Tosi Brandi docente dell’Ateneo bolognese che si occupa di storia sociale ed economica (Mestieri e oggetti della moda), storia della cultura e della mentalità (Rapporto tra vesti e società; Storia del costume e della moda) in Italia tra i secoli XIII-XVI. Due studiose che intrecciano le accurate indagini storiche e sociali sul Medioevo al contesto in cui Dante si è trovato di elaborare il proprio pensiero politico e sociale. La complessa funzione e simbologia dell’oro e del denaro, potente metafora che innerva il tessuto narrativo della Commedia, e un ricco confronto tra testi e testimonianze fanno dell’incontro un’occasione di acquisire prospettive nuove per una lettura profonda del lascito dantesco.
Prossimo appuntamento: martedì 8 ottobre alle 17.30 alla sala Dantesca della Biblioteca Classense con Sebastiana Nobili e Clotilde Bertoni.