01 Febbraio 2019

Duecento tangheri a San Valentino per festeggiare il ballo più romantico conosciuto

La romantica festa di San Valentino potrà essere festeggiata a ritmo di tango.

Dopo il successo della maratona di Tango di agosto nelle Artificerie Almagià, l’appuntamento, denominato Teodora Love, è ora per giovedì 14 febbraio, alle 21, nelle sale di Palazzo Rasponi dalle Teste, sempre a cura di Teodora Tango Art Pavilion, promossa dall’associazione sportiva Artemusica Tango, in collaborazione con l’assessorato al Turismo.

La formula è sempre la stessa: la “maratona di tango” è un evento in cui persone che spesso non si conoscono si ritrovano per ballare, intendendo non una gara, ma semplicemente un tempo lungo per ballare.

Saranno circa 200 i ballerini che raggiungeranno Ravenna provenienti dall’ Europa, ma anche dalla Russia e dall’ oriente.

Ogni edizione di Teodora è dedicata all’introduzione della scena di tango di una nazione europea.

Il Belgio è stata la nazione gemellata della prima edizione mentre la Bulgaria, e la città di Sofia, saranno la nazione a la città gemellate per l’edizione 2019, con circa venti persone tra dj, organizzatori e ballerini.

La serata a Palazzo Rasponi prevede il pagamento di una quota di 10 euro per chi partecipa alle danze, mentre è gratuita per chi vuole limitarsi ad assistere.

Sono in programma anche delle lezioni di tango gratuite ed esibizioni di scuole di ballo offerte alla cittadinanza: mercoledì 13 alle 19.30 all’Osteria Mariani-Passatelli e giovedì 14 a Palazzo Rasponi dalle Teste prima della serata di ballo.

“Si tratta di un evento – dichiara l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – il cui successo è già stato confermato nelle edizioni precedenti e il momento migliore per dedicarsi al tango è durante la festa degli innamorati, dove professionisti e appassionati potranno ballare nell’ atmosfera delle sale di Palazzo Rasponi delle Teste”.

La manifestazione svoltasi nello scorso mese di agosto aveva richiamato a Ravenna ballerini provenienti da tutta Europa, oltre trecento iscritti, che si erano cimentati per tre giorni nel ballo più languido conosciuto, ma avevano anche saputo cogliere l’occasione, orientati e guidati, per visitare la città, le sue bellezze artistiche e architettoniche, gustare la sua gastronomia.

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