Sarà presentato domani alle 18 nella sala Dantesca della biblioteca Classense “I Da Polenta, signori di Ravenna” di Franco Gabici, nell’ambito dello Speciale martedì Romagna del Centro Relazioni Culturali. “Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della strada vecchia di Trezza…”: allo stesso modo di questo famoso incipit verghiano dei Malavoglia potrebbe iniziare la storia della famiglia dei Da Polenta: perché lo studioso, infatti, si trova di fronte a una congerie incredibile di nomi che si susseguono e si rincorrono lungo i rami dell’albero genealogico dando non poco filo da torcere a quanti hanno tentato di ricostruire le identità dei singoli componenti della famiglia.
Il merito più importante dei Da Polenta è stato sicuramente l’aver accolto l’esule Dante mentre un altro polentano fece sì che le ossa del Poeta non venissero messe al rogo dal cardinale Bertrando del Poggetto. A parte questi meriti i giudizi sui Polentani non sono stati molto benevoli. Scrisse, tra gli altri, Corrado Ricci: “Famiglia trista, violenta, ingloriosa in quasi tutti i suoi; produttrice di più d’un caino; di alcuni, più che condottieri, briganti di strada; di femmine fatali come Francesca e Samaritana. Guido vecchio soltanto, per virtù militari ed ingegno politico, si salva; e per coltura e dolcezza d’animo, Guido Novello, fiore delicato fra gli sterpi e i tronchi d’una selva malefica. Ma la gentilezza di quest’ultimo e l’amor suo per l’arte e per la poesia bastano a procurare a quei signori e a Ravenna la gloria di vedere lavorare Giotto e d’ospitare Dante Alighieri; di dargli pace e sicurezza perché possa compiere l’immortale suo poema”.
Franco Gàbici (Ravenna, 1943), laureato in fisica, è stato direttore del Planetario di Ravenna dal 1985 al 2008. È presidente del Comitato ravennate della Società Dante Alighieri e della Associazione Liceo Scientifico Oriani. Giornalista pubblicista, collabora ai quotidiani Avvenire, QN, Resto del Carlino. È autore delle biografie di don Anacleto Bendazzi (Sulle rime del don, Essegì, 1996) e di don Francesco Fuschini (Un prete e un cane in paradiso, Marsilio, 2011). Ha inoltre pubblicato: Didattica col Planetario (La Nuova Italia, 1990), Gadda: il dolore della cognizione (Simonelli, 2002), Astronomia e letteratura in Leopardi e Pascoli (Planetario, 2005), Scienziati di Romagna (Sironi, 2006, con F. Toscano). È fondatore e direttore responsabile del «Bollettino dantesco per il VII centenario» (Giorgio Pozzi Editore). Nel 2007 gli è stato conferito il Premio Guidarello per il Giornalismo d’Autore. Nel 2019 ha vinto la XXXVIII edizione del “Premio Comisso”, nella sezione biografie, con il libro Leo Longanesi. Una vita controcorrente ( Il Ponte Vecchio, 2018).