Difendere le coste dell’Adriatico dai rischi connessi all’innalzamento del livello del mare: questo è l’obiettivo comune dei partner del progetto europeo Asteris cui aderisce anche Ravenna.
Il Comune di Ravenna e il Comune di Fano per l’Italia e l’area del delta del Fiume Neretva per la Croazia sono stati individuati come aree di studio del progetto, capitanato dall’Università di Urbino e partecipato da diversi enti pubblici e centri di ricerca italiani e croati con un budget complessivo di oltre un milione di euro. Il progetto, della durata di 24 mesi, consentirà di redigere un programma di gestione sostenibile della costa nell’ambito di una linea guida comune a tutti i siti costieri dell’Adriatico coinvolti.
Dopo un coordinamento iniziale, è partita la fase di mappatura della costa ravennate per identificare le zone a rischio idrogeologico legato all’innalzamento dei livelli del mare e alla contaminazione delle acque dolci da parte di quelle saline. Si tratta di un problema direttamente connesso ai cambiamenti climatici e al sovrautilizzo delle falde acquifere sotterranee che colpisce le coste adriatiche. Le acque salate si inseriscono tra le acque dolci, andando a finire tra quelle potabili e creando problemi di vario genere
“Per intervenire efficacemente in questo ambito – afferma l’assessora alle Politiche europee Ouidad Bakkali – sono fondamentali due elementi: attivarsi a livello globale e avere una strategia operativa a livello Adriatico. È impensabile che come territorio possiamo da soli ottenere dei risultati. Ecco il senso di partecipare a progetti transnazionali come Asteris, finanziato dal programma di cooperazione territoriale attivo tra Italia e Croazia, al quale Ravenna aderisce in qualità di partner”.
“Occorre intervenire a contrasto della salinizzazione delle coste – afferma l’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini – ma per farlo bisogna identificare i rischi presenti e futuri e pianificare interventi mirati per salvaguardare nel medio e lungo periodo il soddisfacimento del fabbisogno idrico della città, nonché l’integrità delle strutture. Con Asteris possiamo attivarci in questa direzione, mettendo a punto un metodo di lavoro innovativo ed efficace, che ci consenta di uscire dalla logica emergenziale per lavorare invece sulla prevenzione”.
20 Giugno 2019