A seguito dell’annuncio da parte del sindaco Michele de Pascale sulla decisione di realizzare un auditorium per l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini, fondata dal maestro Riccardo Muti, nella chiesa di San Romualdo del complesso della Biblioteca Classense, esprimono il loro compiacimento il presidente e la direttrice dell’Istituto superiore di studi musicali “Giuseppe Verdi”. Il luogo sarà anche a disposizione di altre orchestre e istituzioni musicali e culturali della città, in primis il conservatorio Verdi.
“Nella mia veste di presidente del conservatorio Verdi di Ravenna – dichiara Adriano Maestri – ho accolto con grande compiacimento la decisione annunciata dal sindaco riguardo la valorizzazione ad auditorium della bella chiesa dedicata a San Romualdo nel pieno centro di Ravenna. La nostra città meritava questa ulteriore attenzione verso la musica e la cultura, specie in un momento come questo in cui possiamo usufruirne solo grazie alle trasmissioni televisive e a internet. Ne godrà in primis l’orchestra Cherubini, che troverà a Ravenna una propria casa, ma anche il nostro valoroso conservatorio e le associazioni dedite alla musica che potranno utilizzarla per loro manifestazioni.
È un gran bel progetto per il quale ringrazio il sindaco, ma non meno il maestro Riccardo Muti che ha avviato i lavori per arricchire di questa ulteriore opportunità la nostra città, dimostrando sempre un’attenzione molto forte per Ravenna”.
“Lo spazio per l’orchestra è lo spazio per eccellenza per la musica – afferma la direttrice Anna Maria Storace -, e una sala in comune rappresenta sempre un valore aggiunto. L’Orchestra Cherubini e il conservatorio della città nello stesso spazio è una luce che si accende per tutti noi. Poter avere una orchestra stabile di così grande valore e dare uno spazio ai giovani studenti dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica rappresenta il connubio perfetto. Studi e professione in un solo luogo senza soluzione di continuità. Tutta la città aspettava da tempo questo evento, proprio in un periodo come questo in cui la progettualità e il futuro sembrano essere messi a dura prova dalla emergenza sanitaria, e il concretizzarsi del sogno di un luogo dove i giovani della Cherubini e i giovani del Verdi possano studiare, fa battere il cuore di gioia e fa sorridere ad una speranza di futuro. Un posto per studiare, ma anche un posto per poter accendere un legame con il territorio perché il conservatorio deve poter far fare esperienza diretta ai suoi studenti del rapporto con il pubblico, deve poter produrre musica, teatro, ricerca. Questo spazio è l’ossigeno che mancava alla circolazione sanguigna della musica. Un sogno a lungo desiderato che si avvera. Grazie a tutti coloro che lo hanno reso possibile”.
20 Novembre 2020