“L’aggiudicazione del bando per la realizzazione dell’hub portuale e i lavori in corso per il nuovo ponte di Teodorico – afferma il vice sindaco con delega al Porto, Eugenio Fusignani – sono l’occasione per fare alcune puntualizzazioni su una realtà così significativa non solo per Ravenna e a livello regionale, ma anche nazionale, qual è il nostro scalo marittimo.
Sintetizzerei le argomentazioni in tre punti fondamentali. Il primo riguarda il fare squadra tra istituzioni. Ritengo sostanziale la coesione tra Amministrazione comunale, Autorità di sistema portuale, Regione Emilia-Romagna e Camera di commercio. Fare fronte comune per proseguire nell’impegno di sostegno al sistema portuale, auspicando un intervento degli istituti di credito perché c’è tutto un settore da mettere in moto e che ha dimostrato di reagire anche nel difficile momento del lockdown quando, pur a regime ridotto, non ha mai smesso di lavorare. Siamo in una favorevole congiuntura per poter attuare importanti passi verso uno sviluppo economico fondamentale e sostenibile: la Regione appena insediata che ha chiaramente evidenziato l’attenzione verso il porto; l’impegno dell’assessore Andrea Corsini; la presenza dell’emiliana Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti che ben conosce la realtà portuale ravennate. Entrambi elementi di grande prospettiva per il futuro. Il secondo aspetto riguarda i traffici. I dati parlano di un calo, ma vanno letti alla luce della crisi economica mondiale e devono comunque essere di stimolo per avanzare politiche di sviluppo non solo nell’ambito delle rinfuse, che rappresentano il nostro know how. Non solo dobbiamo recuperarli, ma occorre muoverci verso un incremento dei traffici di container e del settore croceristico che rappresenta un importante elemento di rilancio del settore turistico. Dobbiamo essere pronti ad intercettare nuove opportunità che possono presentarsi in conseguenza delle modifiche strutturali e di governance che riguardano altri scali a noi vicini.
Il terzo punto riguarda le vie di collegamento. L’infrastruttura porto senza le infrastrutture è destinata a risultare zoppa. L’ho sempre detto che abbandonare la realizzazione dell’E55 è stato un grande errore, ma proprio per questo occorre trovare alternative per rendere lo scalo ravennate più accessibile. Quindi, oltre agli importanti e fondamentali investimenti di RFI occorre comunque potenziare i collegamenti su gomma. Incentivare i traffici per far arrivare più merci deve andare di pari passo con la possibilità che queste merci poi vengano smistate e portate a destinazione. E qui diventa determinante, quasi quanto l’escavo dei fondali, il secondo accesso al porto sul quale l’Amministrazione sta lavorando. Attualmente la proposta per la sua realizzazione è contenuta nel Piano urbanistico attuativo di L1, che è stato presentato ed è in fase di istruttoria.
Tutto questo perché le sfide si vincono anche puntando sulla logistica e l’hub portuale è lo strumento decisivo perché prevede tre importanti aree di logistica verso la cui realizzazione le amministrazioni pubbliche dovranno impegnarsi per favorire la sburocratizzazione delle procedure.
Le tecnologie avranno ruolo significativo per la sostenibilità dei lavori. Ad esempio, in merito agli escavi dei fondali, sarà possibile un trattamento della sabbia che potrà essere immediatamente riutilizzata per altri interventi in ambito portuale, edilizio e sul litorale.
Ritengo ci siano tutte le condizioni per avere uno sguardo positivo sul futuro nel nostro scalo marittimo, economicamente rilevante per la realtà ravennate e non solo, attorno al quale è evidente l’impegno di tutti gli operatori e delle istituzioni”.
20 Giugno 2020