La croce d’oro donata nel 1965 da papa Paolo VI, per il Settecentesimo anniversario della nascita di Dante Alighieri, e benedetta da papa Francesco sabato scorso nell’anno in cui sono iniziate le celebrazioni del VII centenario della morte, è stata posizionata nella tomba del Sommo Poeta. Dopo il recente restauro del mausoleo dantesco, progettato da Camillo Morigia, torna al suo posto la croce originale dopo la rimozione di una copia.
Per l’occasione sabato 17 ottobre, alle 11, proprio davanti alla tomba, si svolgerà una breve cerimonia che prevede il saluto del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, una riflessione del vescovo dell’Archidiocesi di Ravenna-Cervia, Lorenzo Ghizzoni, e, in conclusione, il dono dei fiori da parte di padre Ivo Laurentini, direttore del Centro dantesco dei Frati minori conventuali, custodi e cultori di Dante e della sua opera.
La croce greca, con quattro ametiste incastonate alle estremità, collocata al di sopra della lastra marmorea di Pietro Lombardo, era stata inviata da Paolo VI il 19 settembre del 1965 come segno della risurrezione che Dante professava. Nel dicembre dello stesso anno, a chiusura del Concilio vaticano II, il papa pubblicò la lettera apostolica “Altissimi cantus”, nella quale riconosce in Dante il poeta della cristianità e la conclude con l’esortazione “Onorate l’altissimo poeta!”.
Inoltre, Paolo VI scrisse in una lettera all’allora arcivescovo di Ravenna, Salvatore Baldassarri, che la Divina Commedia è “poema dell’umanità, della civiltà, della filosofia e teologia, poema dell’unione e dell’armonia dell’ordine naturale con il soprannaturale, della vita presente con l’eterna”.
L’interesse della Chiesa ad onorare Dante è stato manifestato dallo stesso papa Francesco in occasione della benedizione della croce, quando ha accolto in Vaticano la delegazione ravennate, nell’annunciare una sua riflessione sul Sommo Poeta per il 2021.
La Tomba di Dante, sabato 17 ottobre, resterà aperta al pubblico fino alle 23 nell’ambito degli eventi organizzati in occasione della “Notte per Dante”.
15 Ottobre 2020