Lo scenario descritto dalla cooperativa sociale San Vitale in relazione al futuro del parcheggio largo Giustiniano è ritenuto dall’Amministrazione comunale profondamente strumentale e contenente elementi non corrispondenti al vero, suggerendo l’idea di una mancanza di sensibilità del Comune nei confronti dei lavoratori diversamente abili destituita di ogni fondamento.
Per il Comune di Ravenna parlano le politiche dei servizi sociali e il costante orientamento dei bandi – si potrebbe fare un lunghissimo elenco – che sistemicamente favoriscono gli inserimenti lavorativi dei disabili. In particolare va sottolineato che l’assegnazione del parcheggio in oggetto, il cui affidamento alla cooperativa San Vitale è scaduto, non può che passare attraverso una selezione pubblica, che può prevedere forme di tutela per i lavoratori impiegati nei servizi e non certo per la singola cooperativa come sembrerebbe pretendere la presidente.
L’Amministrazione comunale da tempo sta lavorando per una riorganizzazione complessiva dei parcheggi della città, che prevede investimenti importanti per garantire un ampliamento dell’offerta complessiva di sosta e un aumento di funzionalità, sicurezza ed illuminazione.
Nell’affidamento ad Azimut, società a capitale misto pubblico privato che gestirà i parcheggi in quanto aggiudicataria del servizio, di cui per altro la cooperativa San Vitale è socia, il reimpiego del personale diversamente abile è sempre stato un pilastro delle richieste del Comune e più in generale si era tuttora al lavoro, anche con la cooperativa San Vitale, per ottenere un pieno e totale reimpiego delle persone nel grande novero di servizi che essa gestisce per conto di Azimut o direttamente del Comune.
La scelta di continuare ad avere in concessione dallo Stato l’area da parte del Comune era sin dall’inizio volta a tenere insieme tutela delle persone più deboli e riqualificazione dell’area.