La nona edizione delle Conversazioni Danteschi si chiuderà martedì 26 ottobre, terzo ed ultimo appuntamento del ciclo di incontri dedicati al mare sondato attraverso lo sguardo di Dante Alighieri “Quel mare al qual tutto si move – Culture e paesaggi mediterranei” e in particolare al Mediterraneo, grande collettore di umanità e vita e per certi aspetti luogo tragicamente attuale.
Nel terzo incontro di martedì prossimo, che si terrà alle 17,30 nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense, Laura Airoldi, professoressa di Ecologia all’Università di Bologna converserà con Claudia Gili, responsabile del benessere e della cura degli animali per l’Organismo del benessere animale (Oba), coordinatrice ff Comitato per la Divulgazione Scientifica (Cds)e del Comitato Scienza e Società.
Il Mediterraneo con oltre 17.000 specie, è una delle aree del pianeta con la maggiore biodiversità. La storia, l’evoluzione delle sue principali comunità biologiche, gli ecosistemi più rappresentativi e le specie che meglio identificano questi ecosistemi, con le lo loro peculiarità offrono una riflessione profonda sull’origine e l’evoluzione di una delle più straordinarie forme di vita quale è il mare.
La scienza del mare è studio di rotte e correnti, analisi chimiche e rilievo stratigrafico, misurazione di temperature, ma è anche storia dell’uomo. In particolare il Mediterraneo si configura come spazio culturale, così come ha messo in evidenza l’analisi letteraria e storica condotta nei precedenti appuntamenti. Per millenni, questo “lago salato” è rimasto in gran parte inesplorato, ma fin dall’antichità gli uomini ne hanno costeggiato le sponde e lo hanno attraversato in ogni direzione. Il “mare fra le terre” è sempre stato un prodigioso crocevia di popoli e culture, di religioni e di merci; la piattaforma girevole degli scambi e dei conflitti che uniscono e dividono l’Asia, l’Africa e l’Europa; teatro di nuovi flussi migratori, e fucina dei grandi nodi geopolitici e ambientali del mondo contemporaneo. L’attuale congiuntura storica ha riportato l’area mediterranea al centro delle principali dinamiche economiche, sociali, politiche e strategiche come non era più avvenuto dai tempi che precedettero le grandi scoperte geografiche.
Il progetto è reso possibile da una stretta collaborazione tra il Centro relazioni culturali del Comune di Ravenna e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna; curatori scientifici del progetto sono Sebastiana Nobili e Luigi Canetti e il pubblico a cui si guarda è costituito da cittadini e cittadine che siano desiderosi di conoscere, attraverso Dante, temi e prospettive del nostro oggi. La necessità di andare, la voglia di cambiare la propria esistenza, è passata attraverso il mare per millenni, e ancora oggi la strada è la stessa.
Sarà possibile seguire l’evento anche attraverso lo streaming in www.vivadante.ite su fb Ravenna per Dante.
Ravenna incontra Dante attraverso lo sguardo di studiosi ed esperti che al lascito dantesco hanno dedicato la propria ricerca. Da nove anni è stata intrapresa la strada del confronto fra diverse discipline, della chiamata inclusiva al pubblico, della collaborazione tra istituzioni, questo sono le Conversazioni dantesche che dal 2013 hanno solcato la profondità dei temi e con essi delle domande presenti nella Commedia: la luce, il viaggio, la nascita, il volo, i vestiti, l’ornamento, l’oro, il contagio e il mare. Nove anni di riflessioni a partire da Dante lungo le rotte che determinano la nostra contemporaneità e il nostro interrogarci su di essa, a partire dalla letteratura verso ogni disciplina che studi l’uomo e il mondo.