È iniziata oggi e si protrarrà fino a domani la digitalizzazione completa dell’opera Rubedo di Enrico Mazzone, in omaggio a Dante Alighieri, commissionata dall’assessorato al Turismo del Comune di Ravenna e del Laboratorio Aperto di Ravenna, a cura dell’associazione di promozione sociale Cultural Heritage 360.
L’opera dell’artista Mazzone, l’illustrazione dell’intera Divina Commedia su un foglio di carta lungo 97 metri e alto 4, è iniziata nel 2015 in Finlandia ed è stata completata a Ravenna, al piano rialzato del Mercato Coperto, grazie all’ospitalità di Beatrice Bassi e Leonardo Spadoni. Nell’opera Mazzone ha utilizzato la tecnica puntinata e la cura per il dettaglio, simulando la tecnica litografica d’incisione. Rubedo designa in alchimia l’ultima fase della “grande opera”, quella “al rosso” dopo la nigredo e l’albedo, è il compimento finale di Un percorso con Dante.
Il team Cultural Heritage 360 di Ravenna, associazione nata con lo scopo di valorizzare il patrimonio artistico e offrire a giovani laureati e professionisti dei beni culturali la possibilità di mettere a frutto le proprie competenze su progetti di interesse pubblico, eseguirà la digitalizzazione in alta risoluzione dell’opera, per darne una più ampia diffusione utilizzando le tecnologie al servizio del digital heritage.
È stato per noi un piacere accogliere Enrico a Ravenna per completare la sua opera – dichiara l’assessore al Turismo Giacomo Costantini -. Diverse volte ho avuto l’opportunità di confrontarmi con lui e proprio dalle problematiche dell’installazione di un’opera così mastodontica e complessa ho proposto all’artista la possibilità di digitalizzarla. Da questo spunto è nata l’opportunità di coinvolgere la realtà Cultural Heritage 360 selezionata grazie al lavoro svolto dal Laboratorio Aperto di Ravenna. Quest’iniziativa facilita la fruizione dell’opera, anche con tecniche innovative, in un successivo momento”.
Un rotolo di carta della lunghezza di 97 metri ed un’altezza di 4, migliaia di matite, 5 anni di intenso lavoro, un po’ di follia e tanta creatività: sono alcuni degli ingredienti che hanno dato vita alla colossale opera realizzata dall’artista torinese Enrico Mazzone, classe 1982, terminata pochi giorni fa Ravenna in omaggio al poeta Dante Alighieri a 700 anni dalla morte.
Il disegno nasce e viene concepito a Rauma, in Finlandia e in alcuni viaggi di escursione in Islanda e Groenlandia. La cartiera locale UPM, tramite Petteri Halonen e Katarina Valtonen ha donato all’artista torinese, nel 2015, una bobina di carta di dimensioni particolari: 97 x 4 metri. L’assessore alla Cultura locale Risto Kupari e la promotrice del collettivo Artistico Raumars OY Hannele Kolsio hanno sostenuto il progetto fino al 2020. L’artista ha avuto un grande successo artistico sul territorio finlandese, dove ha esposto in oltre settanta mostre e collaborato con biblioteche e licei, non ultima la Società Dante Alighieri e l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki.
“La vita a volte riserva sorprese in piccoli attimi, l’importante è farsi trovare aperti e disponibili – afferma Beatrice Bassi del Mercato Coperto di Ravenna -. Così è capitato in una giornata di giugno, in una spettacolare Roma ancora deserta, dove io e il mio compagno, Leonardo Spadoni, abbiamo incontrato Vittorio Sgarbi dopo aver visitato la mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale. Vittorio, che sa di poter contare sulla passione di Leonardo e mia per l’arte e per il bello, ci cercava proprio per chiederci una mano nel sostenere questo giovane artista, che lui chiama scherzosamente “Caravaggio”, per via della folta e indomabile capigliatura. Ad Enrico mancavano gli ultimi 30 metri per completare un’opera immensa e il destino della conclusione dell’opera, come il sogno del suo artista, non poteva essere altro che a Ravenna. Così Vittorio ci ha chiesto se avessimo un luogo adatto ad ospitarlo per completare gli ultimi 30 metri del disegno e anziché pensare a un luogo chiuso, il mio pensiero è andato subito a questo piano del Mercato Coperto. Questo è un luogo inclusivo, uno spazio di aggregazione culturale e di vita e portare quest’opera qui ha significato per me renderla fruibile alla città e consentire ai visitatori di interagire ‘contaminandosi d’arte e di passione’. Così è stato. L’opera, l’artista e la trasformazione di questo piano in un atelier d’arte hanno attirato l’attenzione di media e istituzioni, ma anche di studenti, visitatori e appassionati. Ed è stato davvero fantastico vivere l’emozione di questo percorso e vederla ogni giorno negli occhi di Enrico. Questa digitalizzazione, per la quale ringrazio sentitamente l’Amministrazione comunale, rappresenta un ulteriore passo verso una più ampia fruizione. Un titanico disegno, così materico e di antica tecnica, si arricchisce di elementi di assoluta modernità, grazie alle competenze tecnologiche di giovani talenti, creando una commistione perfetta tra antico e contemporaneo. Continueremo a sostenere Enrico, l’arte, la cultura e la sua opera”.