La nutria è un roditore tipico di ambienti acquatici, originario del Sud America ed importato in Italia a scopi commerciali sin dal 1929. Negli anni questo roditore ha raggiunto consistenze molto elevate, dovute sia all’assenza di predatori sia ai mutamenti climatici che, a causa degli inverni sempre meno rigidi, permettono una maggiore sopravvivenza durante la stagione fredda. La nutria presenta un incremento annuo molto consistente a causa dell’elevato tasso riproduttivo (14 piccoli per femmina).
Inoltre, è una specie che possiede un’elevata capacità dispersiva e la presenza del fitto reticolo idrografico che caratterizza la regione Emilia-Romagna ha facilitato l’incontrollata diffusione e un capillare aumento. La nutria, infatti, crea numerosissimi problemi agli ecosistemi naturali e agli argini.
A seguito della Raccomandazione del Consiglio d’Europa n. 77/1999 che include la nutria tra le 100 specie aliene più pericolose a livello mondiale e del più recente Regolamento (UE) n. 1143/2014 che raccomanda agli Stati membri di provvedere all’eradicazione della nutria, il Governo italiano, con la legge n. 221/2015, ha stabilito l’esclusione della nutria dalle specie di fauna selvatica, prevedendo interventi per il controllo finalizzati all’eradicazione delle popolazioni presenti.
Pertanto, la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna ha approvato il “Piano di controllo della nutria in Emilia-Romagna”, il quale prevede l’eradicazione della specie dal territorio regionale, attraverso prelievi e abbattimenti, sotto la diretta responsabilità della Provincia, ai sensi della L.R. n. 8/1994.
Al fine di dare attuazione a quanto stabilito dal suddetto Piano regionale, i Comuni della Provincia di Ravenna, i Consorzi di Bonifica, l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile hanno siglato un accordo con la Provincia di Ravenna.
La specie è molto adattabile e si è insediata anche in alcune aree urbane e del forese. In particolare, all’interno dello stagno del Parco Teodorico è più volte comparsa negli ultimi tempi e, anche in anni precedenti, sono già state intraprese azioni di contenimento degli esemplari. Infatti, oltre che per effetto delle norme suddette, in ambito urbano la presenza di questa specie deve essere contrastata. Il Parco è un centro di aggregazione sociale, uno spazio ludico per l’infanzia e l’invecchiamento attivo, un luogo di incontro e di attività sportiva e punto di riferimento per la comunità. Negli anni è diventato uno spazio molto vivo e frequentato da moltissime persone, famiglie e bambini. Si è cercato di curare tutta la biodiversità. La presenza della nutria in un contesto di questo genere non è ammissibile. Pertanto, i pochi esemplari presenti al Parco Teodorico vanno contenuti con i metodi previsti dal Piano di controllo regionale, per prevenire un aumento indiscriminato della popolazione locale, dovuto sia alla proliferazione degli esemplari presenti, che all’immigrazione costante di esemplari dalle aree esterne all’ambito cittadino.
La collaborazione della cittadinanza è sempre stata molto utile al fine di costruire riscontri sulla presenza più o meno numerosa di esemplari.
Si evidenzia, in definitiva, come su tutto il territorio europeo, nazionale, regionale, in attuazione delle norme suddette, gli Enti sono tenuti a lavorare per l’eradicazione di questa specie alloctona invasiva, pericolosa per gli ecosistemi naturali e per la pubblica incolumità, per la quale non è prevista la reimmissione in natura degli esemplari catturati.