In attesa della riapertura dei servizi educativi per l’infanzia, che il Governo ha annunciato per il 7 aprile, il Comune di Ravenna, sulla scorta di quanto avvenuto l’anno scorso, ha avviato un confronto con i gestori dei servizi educativi presenti sul territorio al fine di verificare la possibilità di addivenire ad un accordo per contenere le conseguenze, sia sulle famiglie che sui gestori stessi, della chiusura avvenuta dall’8 marzo.
L’accordo raggiunto tra l’Amministrazione comunale e i gestori privati aderenti, convenzionati a vario titolo (elenco in calce) prevede che, analogamente a quanto succederà per le famiglie i cui bambini che frequentano nidi comunali, i privati fattureranno la sola prima settimana di marzo di frequenza, azzerando di fatto le settimane successive. Nell’accordo sono incluse anche le scuole aderenti alla Federazione italiana scuole materne (Fism), che potranno estendere il beneficio anche alle famiglie i cui bambini frequentano la scuola dell’infanzia.
Il Comune di Ravenna investirà in questa operazione circa 66.000 euro, che contribuiranno alla copertura dell’abbattimento delle rette omogeneizzando così le azioni a favore delle famiglie all’interno del territorio e sostenendo i gestori, che altrimenti si troverebbero in difficoltà. Restano confermati anche per marzo tutti gli attuali istituti di sostegno economico già presenti, ad esempio “Al nido con la Regione” e il voucher comunale.
“Anche in questa fase dell’emergenza sanitaria – dichiara l’assessora all’Istruzione Ouidad Bakkali – vogliamo riaffermare il principio che tutte le famiglie che frequentano i servizi educativi nella nostra città possano godere in questa fase complessa, soprattutto per le famiglie con minori, delle medesime condizioni; e al contempo sostenere i gestori dei servizi in questa congiuntura difficile, per poterne uscire garantendo la pluralità, la quantità e la qualità dei nidi d’infanzia e delle scuole per i più piccoli e piccole di Ravenna”.
Il locale sistema integrato di servizi per bambini da 0 a 6 anni si basa su un’offerta pubblica e privata che garantisce percentuali di copertura rispetto alla popolazione in età, non raggiungibili con la sola offerta comunale di servizi; pertanto ogni gestore di servizio educativo e scolastico, pubblico e privato, concorre, in piena applicazione del principio costituzionalmente rilevante della sussidiarietà orizzontale, all’esistenza e all’ operatività del sistema integrato dei servizi per bambini da 0 a 6 anni che è strutturato come segue: il sistema dei servizi per bambini da 0 a 3 anni è articolato in servizi comunali a gestione diretta ed esternalizzata (che rappresentano il 60% circa dell’offerta) nonché in servizi privati con posti convenzionati con l’Amministrazione comunale (oltre a servizi privati “a libero mercato”); il sistema dei servizi scolastici per bambini da 3 a 6 anni è articolato in scuole dell’infanzia comunali e statali (che insieme rappresentano il 71% circa dell’offerta) e scuole dell’infanzia private paritarie aderenti alla Federazione italiana scuole materne (Fism).
Le famiglie coinvolte circa 1120 e i servizi 28: 10 servizi educativi privati già convenzionati per posti bimbo (Domus Bimbi, Stefano Biondi, I Pargoli, Bianca e Bernie, Il Mondo di Heidi Alfa, Il Paese delle Meraviglie, Il Tamburino, Il Treno dei bimbi, La Mongolfiera, Il Canguro), 3 servizi educativi privati (Mary Poppins, Piccoli Tesori, Crescere Insieme), 15 servizi educativi e scolastici Fism (Eugenio Foschi, Divina Provvidenza, Madonna della Fiducia, Maria Immacolata, Mons. Giulio Morelli, Paolo e Vittoria Ghezzo, L’Arca di Noè, Madre Teresa di Calcutta, S. Giuseppe Cottolengo, S. Maria in Ferculis, San Francesco di Sales, San Sisto II, San Vincenzo de Paoli, Istituto Tavelli, Mamma Margherita).