Ultimi giorni in Sala del Mosaico della Biblioteca Classense di Ravenna per visitare l’intervento artistico Fragments.
L’opera, creata da Maurizio Donzelli (Brescia, 1958) visibile fino a martedì 13 settembre, si pone in dialogo con il grande pavimento musivo della Sala del Mosaico e origina un inedito percorso che invita lo spettatore alla scoperta di inattese relazioni tra il prezioso lavoro del VI secolo ed il delicato arazzo creato dall’artista.
Si tratta di un rimando artistico che si sviluppa come un ricamo lungo la sala, chiedendo allo spettatore di trovare, a partire dalle attitudini visuali, relazioni e confronti tra il passato e il linguaggio contemporaneo di Donzelli, che ha presentato il suo nuovo lavoro in simultanea ad altri momenti espositivi nelle città di Venezia e Firenze. Non è la prima volta che Donzelli si nutre delle stratificazioni del tempo e si confronta con l’antico. Ricordiamo le esposizioni a Palazzo Fortuny, Venezia, 2012 e 2015 ; Ad Altemps, tenutasi al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, Roma, 2015; a Palazzo Ducale a Mantova nel 2017-2018; Metamorphosis a Villa Olmo, Como, nel 2021; In nuce al Museo Civico Medievale di Bologna, sempre dello scorso 2021.
L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna; Istituzione Biblioteca Classense; Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna, con ingresso libero.
Orari: da martedì a sabato 9-19, lunedì 14-19. Chiuso domenica.
Informazioni: Iat Ravenna 0544482116 informazioni@classense.ra.it e www.mar.it
La Sala Mosaico
Nella grande sala al primo piano del complesso Classense si conserva il mosaico pavimentale qui collocato alla fine dell’Ottocento, quando lo spazio faceva parte della Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti, allora situata in via Baccarini. Il mosaico si compone di tre pannelli con decorazioni differenti e fu rinvenuto nel 1875 nell’area di Classe, nelle vicinanze della Basilica di Sant’Apollinare in Classe. L’ipotesi più probabile, allo stato attuale degli studi, assegna il pavimento alla Basilica Beati Probi, grandioso edificio religioso dedicato ad uno dei primi vescovi di Ravenna. Dopo il ritrovamento, i mosaici vennero composti in questo ambiente tra il 1889 e il 1890 sotto la direzione di Gaetano Savini (1850-1917), pittore, decoratore e docente dell’Accademia di Belle Arti; nel corso del Novecento porzioni del pavimento furono restaurate e parzialmente ricomposte. Il mosaico, che la critica attribuisce a maestri di origine orientale, è considerato il più elegante mosaico pavimentale ritrovato in area ravennate.