Inaugura a Ravenna negli spazi di Palazzo Rasponi dalle Teste venerdì 2 settembre alle 18.30 (a seguito del convegno “Recluse, donne nelle carceri italiane”) la mostra fotografica di Giampiero Corelli “Domani faccio la brava. Donne, madri nelle carceri italiane”. Il percorso espositivo raccoglie 50 immagini che fanno parte di un grande lavoro di fotoreportage realizzato da Corelli in numerose carceri italiane dal 2008 a oggi.
Un progetto focalizzato sulle sezioni e carceri femminili per cogliere la vita delle donne detenute ma anche delle addette di polizia penitenziaria, includendo anche chi le carceri le dirige. Un affondo in un mondo fatto di sofferenza, ma anche di tanta voglia di riscatto. Le donne colte dallo sguardo del fotografo sono spesso anche madri che si sono volute fare riprendere per dare una testimonianza forte della loro vita da recluse.
L’esposizione è suddivisa in due sezioni: la prima parte in bianco e nero e riguarda il reportage effettuato dal 2008 al 2018; la seconda parte conterrà le immagini a colori del nuovo reportage effettuato dal 2021al 2022 in tredici carceri presenti su tutta la penisola italiana. Visibile in esclusiva anche il video reportage con inedite interviste a diverse detenute.
In occasione dell’inaugurazione uscirà il nuovo libro fotografico “Domani faccio la brava” edito da Danilo Montanari con un importante testo critico di Renata Ferri. Il lavoro di Giampiero Corelli, in seguito verrà presentato in altre città italiane. La mostra è visibile a Palazzo Rasponi dalle Teste con ingresso gratuito fino al 18 settembre 2022 con orari: 17-20 per i giorni feriali e 11-20 di domenica. Lunedì chiuso.
Il progetto è promosso dal Comune di Ravenna e Regione Emilia-Romagna.
Info: IAT Ravenna 0544.35404.
Giampiero Corelli lavora come fotoreporter da 35 anni. Collabora con diverse testate giornalistiche e agenzie fotografiche tra le quali Il Resto del Carlino, Il Messaggero, La Repubblica, Il Venerdì di Repubblica. Da sempre interessato alla dimensione femminile, indagata attraverso la lente delle problematiche sociali, ha realizzato numerosi reportage che si sono tradotti in mostre e pubblicazioni, tra le quali: Io non m’arrendo – Dieci storie di donne badanti; Donne che non tremano: i volti e le storie de L’Aquila dopo il terremoto; Il vento negli occhi, reportage sulle donne militari italiane impegnante nella missione militare in Afghanistan; Tempi diversi, sulle suore di clausura; Data mi fu soave medicina, lavoro fotografico realizzato all’interno di ospedali durante il primo lockdown per l ‘emergenza Covid 19.