È un Festival delle Culture all’insegna di grandi temi quello in programma tra l’Almagià e la Darsena di Ravenna il 3, 4 e 5 giugno. Dopo l’edizione di luglio dello scorso anno, quest’anno l’iniziativa torna alle date consuete con una programmazione molto densa che si svilupperà tra dibattiti, concerti, laboratori, momenti di riflessioni e di divertimento.
La mattina di venerdì 3 giugno, dalle 9 alle 13.30, alle Artificerie Almagià è in programma l’incontro “I Centri interculturali protagonisti delle politiche locali di inclusione in Emilia-Romagna”. L’apertura ufficiale della quindicesima edizione del Festival è prevista alle 17 in piazza San Francesco: dopo i saluti istituzionali e l’apertura della bandiera mosaico composta dalle bandiere di tutte le comunità presenti a Ravenna, realizzata dal laboratorio di cucito del Cisim, si parte con “Fermata per l’Io”, una performance di teatro-danza del collettivo Deeper, e con le danze dell’associazione Takadum. Alle 17.45 partirà la “storica” fiumana che arriverà fino all’Almagià. Mentre si camminerà tutti insieme verso la Darsena, si alterneranno la samba de roda dell’associazione Tumm, le danze aeree del Teatro Appeso e quelle africane di Takadum.
Dalle 19 alle 20.30, all’Almagià, si esibiranno diverse realtà del territorio: il coro lirico “Renzo Calamosca città di Ravenna”, Samantha Tchameni dell’associazione “Il Terzo Mondo”, l’associazione Kune con l’acroyoga, l’associazione “Il russo per tutti” con le poesie di Julia Mishakhina, l’associazione “Italia Chama Brasil” con la capoeira.
Alle 21 inizierà il primo dibattito del Festival delle Culture, “Scrivere della propria terra, la narrazione della realtà”, che vedrà come ospiti due autori d’eccezione: Etgar Keret e Ece Temelkuran. Keret è stato definito dal New York Times “un genio”: scrittore, sceneggiatore, attore e regista, è tra i più popolari autori israeliani della sua generazione. Figlio di genitori sopravvissuti alla Shoah, docente all’Università di Tel Aviv, ha vinto innumerevoli premi a livello internazionale per i suoi lavori, tra letteratura e cinema. Temelkuran è una scrittrice e giornalista turca pluripremiata. Ha scritto numerosi romanzi e saggi e collabora con alcune delle principali testate internazionali, tra cui The Guardian, New York Times, Le Monde e Der Spiegel. È stata insignita del Premio per la libertà di pensiero Ayşe Zarakolu dell’Associazione per i diritti umani della Turchia, dell’Ambassador of New Europe Award e del Premio Pen per la pace. Dialogherà con loro la giornalista Silvia Manzani. Alle 23 è in programma il concerto di Fanfara Station, che proporrà ritmi e canti dal Maghreb.
La giornata di sabato 4 giugno inizierà all’Almagià alle 17.30 con le esibizioni dell’associazione “Kung Fu Ravenna”, che proporrà “La danza del leone”, dell’associazione Romania Mare, che porterà i balli tradizionali della Romania, dell’associazione Malva, che farà conoscere i canti e i balli dell’Ucraina e, infine, della Compagnia Melagrana con alcune danze della tradizione orientale.
Alle 21 inizierà il dibattito “Guerre dimenticate” condotto dal giornalista Luciano Scalettari, che dialogherà con il giornalista Giuliano Battiston, con la scrittrice Asmae Dachan e con l’attivista Nawal Soufi. Battiston è direttore dell’associazione di giornalisti indipendenti Lettera22, collabora con quotidiani e riviste tra cui “l’Espresso”, “il manifesto”, “Gli asini”, “il Venerdì”, “The New Humanitarian”, Radio3. Autore dei primi studi sul campo della società civile afghana post-2001, dal 2007 si dedica all’Afghanistan con viaggi, ricerche, saggi. Dachan, italo-siriana, è esperta di Medio Oriente, Siria, Islam, dialogo interreligioso, immigrazione e terrorismo internazionale. È creatrice e autrice del blog Diario di Siria – “Scrivere per riscoprire il valore della vita umana” e attivista per la pace e la non violenza. Nel 2019 è stata insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Soufi, italo-marocchina, da anni batte i fronti più caldi delle rotte migratorie, testimoniando abusi e dando una mano con aiuti concreti, cibo, vestiti, corse in ospedale. È stata proclamata Cittadina Europea dell’anno 2016 dalla Unione Europea e ha vinto il premio “Arab hope maker” nel 2017 come la persona che più di ogni altra ha inciso a livello positivo per migliorare le condizioni di vita di chi deve scappare da guerre, terrorismi e persecuzioni.
Alle 23 si esibirà Moonlight Benjamin, una delle musiciste più interessanti della nuova scena di Haiti, con una potente fusione tra beat voodoo, rock haitiano e blues.
L’ultima giornata del Festival, domenica 5 giugno, inizierà alle 17.45 nella piazzetta dell’Almagià con l’incontro “Tre parole sui Saharawi”, durante il quale si parlerà dei progetti di cooperazione insieme ai partner regionali: Comune di Ravenna, Cisp, Nexus E.R, Istant Documentari. Dentro l’Almagià, a partire dalle 17.30, sono in programma i balli afrobeat dell’associazione Tumm, le danze dell’associazione Ivoriana, i balli tradizionali dell’associazione Nigeriana, le letture poetiche a cura dell’associazione Anolf, “Con-Tatto in concerto” di collettivo Deeper, associazione riBellArti e Acer e la performance dell’associazione Tochi Bellezza “Incontri con gli altri/Encounters with others”.
Alle 21 lo scrittore Stefano Massini, arrivato all’attenzione del grande pubblico televisivo con i suoi racconti in prima serata nella trasmissione “Piazzapulita”, terrà un monologo sul tema del lavoro, al quale seguirà il dibattito “Il colore del lavoro” con l’attivista Leila Belhadj Mohamed, esperta di geopolitica e diritti umani, Yvan Sagnet, tra i fondatori nonché presidente dell’associazione NoCap, che si occupa proprio di combattere la piagadel caporalato e l’Orchestra dei Braccianti, che terrà anche una piccola esibizione. L’Orchestra mette insieme per la prima volta musicisti, contadini e lavoratori di varie nazionalità uniti dal legame con l’agricoltura. Tramite le sue performance, vuole sensibilizzare il pubblico sui temi del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, oltre che offrire a donne e uomini, italiani e stranieri, una via di uscita da condizioni di indigenza e precarietà. A condurre il dibattito sarà il giornalista Christian Elia, esperto di Mediterraneo, Medio Oriente e Balcani.
Alle 23 la musica elettronica incontrerà i Balcani nel concerto dei Balkan Taksim.
In Darsena alle 20 sabato 4 e domenica 5 il Ballet West Afro, parata di danze e percussioni a cura dell’associazione Tumm.
Fuori dall’Almagià, ogni giorno dalle 17 alle 21.30 ci saranno numerosi spazi per attività, proposte, laboratori. In programma “La terra, il pianeta che rappresentiamo”, laboratorio di mosaico dell’associazione “Dis-ordine dei cavalieri della malta e di tutti i colori”; “Rigenerare”, esposizione dei progetti di riqualificazione urbana degli studenti del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna; “Gioca con noi”, laboratorio di giocattoli a cura dell’associazione Malva; “M.Y.S.TERY, gioco di ruolo sui miti e le leggende delle diverse culture” a cura della cooperativa sociale LibrAzione e della biblioteca Holden; “Una foto al Festival”, a cura dei giovani fotografi del laboratorio “Abitare gli spazi”, stampa gratuita di Studio Siboni; “Abitare gli spazi”, mostra fotografica a cura di Luca Gambi; “Giochiamo a smantellare gli stereotipi”, una grande roulette divisa per aree geografiche e tematiche relative alle migrazioni e alle minoranze, a cura di Ravenna Must Act; “Costruiamo un mondo migliore”, installazione interattiva di Cittadinanza Onlus per aprire occhi e mente sui luoghi e le culture; “Open your mind”, esposizione dei lavori fotografici degli studenti delle scuole di Ravenna a cura della cooperativa Cidas.
In Darsena si potrà cenare ogni sera scegliendo tra i vari stand gastronomici: Pianeta Globale, Isla Bonita, Serendip, Marrakech, O coqueiro, Il giardino delle luppole, Al buon gusto, Pyramide-Teranga.
Il Festival delle Culture conferirà il premio Intercultura 2022 a due donne: l’intellettuale Ece Temelkuran e la dirigente medico Tiziana Marzulli. La consegna dei premi avverrà alle 21 dei giorni 3 e 4 giugno alle Artificerie Almagià.
Il Festival verrà documentato da Parolapertamagazine.it e sulle pagine social Facebook Festival delle Culture Ravenna Partecipa e Instagram @festivaldelleculture_ra