Sono 126 le offerte di aiuto arrivate al Comune di Ravenna nell’ultima settimana, da quando cioè è attivo sul sito www.comune.ra.it il web form attraverso il quale si possono offrire alloggio, mediazione linguistica, supporto psicologico, aiuti medici e altri servizi alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra (dato aggiornato alla fine della mattinata di oggi, giovedì 10 marzo). Le disponibilità sono arrivate sia da Ravenna che da altri centri della provincia, da parte di singoli cittadini ma anche da professionisti e imprenditori.
“Ringrazio di cuore una a una tutte le persone che hanno dato la loro disponibilità – dichiara il sindaco e presidente della Provincia Michele de Pascale – in primis per quanto riguarda un alloggio, ma non solo. Perché chi fugge da una guerra non ha solo bisogno di un tetto sopra la testa e di sfamarsi, ma anche di supporto psicologico e di un sostegno completo, per riorganizzare il proprio percorso di vita lontano da casa e spesso anche dai propri affetti più cari. In questa situazione, nonostante i due anni di pandemia che non ci siamo ancora completamente lasciati alle spalle abbiano messo a dura prova tutti noi, Ravenna sta dimostrando ancora una volta di essere una comunità solidale, pronta a rimboccarsi le maniche e a offrire il proprio aiuto ogni qual volta ce ne sia bisogno. Tutto questo mi fa essere immensamente felice e orgoglioso dei miei concittadini e delle mie concittadine”.
Gli uffici comunali stanno contattando singolarmente tutte le persone che hanno offerto il loro aiuto. Per quanto riguarda coloro che si sono dichiarati disponibili a ospitare uno o più cittadini ucraini in casa propria, va precisato che al momento non se ne riscontra l’urgenza, essendo per ora sufficiente la disponibilità di posti che la Prefettura può garantire attraverso i Centri di accoglienza straordinaria, ampliandola anche ulteriormente rispetto a quella attuale. Tale disponibilità è comunque preziosissima e sarà in ogni caso tenuta in considerazione qualora se ne dovesse ravvisare l’esigenza. Chi lo desidera può quindi continuare ad offrirla.
Per quanto riguarda invece le offerte di alloggi esclusivi, interi appartamenti o camere d’albergo, si stanno segnalando tali disponibilità alla Prefettura, per un eventuale inserimento nei cosiddetti Cas, qualora le persone che le hanno fatte siano interessate. I Cas sono Centri di accoglienza straordinaria che erogano una serie di servizi di base, principalmente il vitto e l’alloggio, ma non solo: chi infatti è accolto in un Cas riceve anche completa assistenza dal punto di vista burocratico, per quanto riguarda tutta la documentazione di cui può avere bisogno. Di contro, il privato che mette a disposizione il proprio alloggio o la propria struttura, ha la certezza del pagamento dell’affitto, che avviene tramite fondi ministeriali.
Ancora, è emerso come alcune delle strutture offerte potrebbero efficacemente assolvere a sedi di alloggio temporanee in attesa che si perfezioni l’ingresso dei profughi nei Cas.
Si sta infine valutando come organizzare al meglio le offerte di mediazione linguistica, supporto psicologico e aiuti medici, che sono altresì pervenute numerose.