L’ultima giornata del Festival delle culture, domani, domenica 5 giugno, inizierà alle 17.45 nella piazzetta dell’Almagià con l’incontro “Tre parole sui Saharawi”, durante il quale si parlerà dei progetti di cooperazione insieme ai partner regionali: Comune di Ravenna, Cisp, Nexus E.R, Istant Documentari. Dentro l’Almagià, a partire dalle 17.30, sono in programma i balli afrobeat dell’associazione Tumm, le danze dell’associazione Ivoriana, i balli tradizionali dell’associazione Nigeriana, le letture poetiche a cura dell’associazione Anolf, “Con-Tatto in concerto” di collettivo Deeper, associazione riBellArti e Acer e la performance dell’associazione Tochi Bellezza “Incontri con gli altri/Encounters with others”.
Alle 21 lo scrittore Stefano Massini, arrivato all’attenzione del grande pubblico televisivo con i suoi racconti in prima serata nella trasmissione “Piazzapulita”, terrà un monologo sul tema del lavoro, al quale seguirà il dibattito “Il colore del lavoro” con l’attivista Leila Belhadj Mohamed, esperta di geopolitica e diritti umani, Yvan Sagnet, tra i fondatori nonché presidente dell’associazione NoCap, che si occupa proprio di combattere la piaga del caporalato e l’Orchestra dei Braccianti, che terrà anche una piccola esibizione. L’Orchestra mette insieme per la prima volta musicisti, contadini e lavoratori di varie nazionalità uniti dal legame con l’agricoltura. Tramite le sue performance vuole sensibilizzare il pubblico sui temi del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, oltre che offrire a donne e uomini, italiani e stranieri, una via di uscita da condizioni di indigenza e precarietà. A condurre il dibattito sarà il giornalista Christian Elia, esperto di Mediterraneo, Medio Oriente e Balcani.
Alle 23 la musica elettronica incontrerà i Balcani nel concerto dei Balkan Taksim.
In Darsena alle 20 il Ballet West Afro, parata di danze e percussioni a cura dell’associazione Tumm.
Fuori dall’Almagià, dalle 17 alle 21.30 ci saranno numerosi spazi per attività, proposte, laboratori. In programma “La terra, il pianeta che rappresentiamo”, laboratorio di mosaico dell’associazione “Dis-ordine dei cavalieri della malta e di tutti i colori”; “Rigenerare”, esposizione dei progetti di riqualificazione urbana degli studenti del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna; “Gioca con noi”, laboratorio di giocattoli a cura dell’associazione Malva; “M.Y.S.TERY, gioco di ruolo sui miti e le leggende delle diverse culture” a cura della cooperativa sociale LibrAzione e della biblioteca Holden; “Una foto al Festival”, a cura dei giovani fotografi del laboratorio “Abitare gli spazi”, stampa gratuita di Studio Siboni; “Abitare gli spazi”, mostra fotografica a cura di Luca Gambi; “Giochiamo a smantellare gli stereotipi”, una grande roulette divisa per aree geografiche e tematiche relative alle migrazioni e alle minoranze, a cura di Ravenna Must Act; “Costruiamo un mondo migliore”, installazione interattiva di Cittadinanza Onlus per aprire occhi e mente sui luoghi e le culture; “Open your mind”, esposizione dei lavori fotografici degli studenti delle scuole di Ravenna a cura della cooperativa Cidas.
In Darsena si potrà cenare scegliendo tra i vari stand gastronomici: Pianeta Globale, Isla Bonita, Serendip, Marrakech, O coqueiro, Il giardino delle luppole, Al buon gusto, Pyramide-Teranga.
Il Festival verrà documentato da Parolapertamagazine.it e sulle pagine social Facebook Festival delle Culture Ravenna Partecipa e Instagram @festivaldelleculture_ra