Si celebra giovedì 10 febbraio il Giorno del Ricordo, la ricorrenza istituita nel 2004 con legge dello Stato per conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Il Comune di Ravenna e l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in Ravenna e provincia organizzano due iniziative di commemorazione ed approfondimento rivolte alla cittadinanza.
Alle 10, presso la sede dell’ufficio decentrato di Marina di Ravenna, in largo Magnavacchi 5, avrà luogo l’omaggio alla lapide in ricordo dei profughi giuliani e dalmati accolti a Marina di Ravenna nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, a seguito dell’emigrazione forzata dalle terre d’origine. Interverranno il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e Silvana Piolanti, vice presidente del consiglio territoriale del Mare. La cerimonia, alla quale prenderà parte anche la presidente del Consiglio comunale di Ravenna Ouidad Bakkali, sarà accompagnata da alcune letture a tema a cura dei ragazzi e delle ragazze della scuola secondaria di primo grado Mattei di Marina di Ravenna.
A seguire, sulla pagina facebook del Comune di Ravenna, sarà condiviso un estratto della conferenza di presentazione della mostra intitolata “Il confine più lungo. Dai conflitti alla riconciliazione sulla frontiera adriatica”, con i curatori Raul Pupo e Fabio Todero. Si tratta di un’esposizione virtuale, patrocinata dal ministero della Cultura, che si propone di offrire al visitatore un’introduzione rigorosa, ma nel contempo facilmente accessibile, alla complessa storia delle terre dell’Adriatico orientale nel corso dell’800 e del ‘900, nonché di mettere a disposizione di chi lo desideri una serie di strumenti di approfondimento di varia tipologia, funzionali anche ad un uso didattico.
La mostra è visitabile online all’indirizzo www.confinepiulungo.it.
L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative digitali promosse dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri insieme all’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in Ravenna e provincia.