“Nel giorno in cui attendiamo a Ravenna, con un sentimento che vede al tempo stesso convivere l’ansia, la gioia e una profonda commozione, i 60 componenti del corpo di ballo, dell’orchestra e del coro del teatro di Kiev, in arrivo in città grazie all’appello accolto da Cristina Mazzavillani Muti e alla missione organizzata da Ravenna Solidale – dichiara il sindaco Michele de Pascale – mi fa piacere annunciare che proporrò al consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria al maestro Valentin Silvestrov.
Silvestrov è fra i più apprezzati compositori ucraini al mondo e solo pochi mesi fa ha dedicato un’opera, “O luce etterna”, al Paradiso di Dante durante il Ravenna Festival, in un bellissimo concerto a Sant’Apollinare in Classe.
Nei giorni immediatamente successivi allo scoppio della guerra avevo scritto a Silvestrov per essere informato sulle sue condizioni e proporgli un riconoscimento della città; mi ha risposto pochi giorni fa dicendo che è in salvo in Germania e che è onorato di accettarlo.
Il maestro Silvestrov, oltre ovviamente ad essere fortemente impegnato contro la guerra tragicamente perpetrata da Putin e dal governo russo e in difesa del popolo ucraino, si è da sempre dissociato dalle censure alla cultura russa, che lui vede, insieme a quella ucraina, come elemento fondante della cultura Europea, lottando contro distorsioni che sono arrivate a colpire, anche nel nostro paese, persino le opere di Dostoevskij.
Ho già condiviso con la giunta e informato i capigruppo di maggioranza e minoranza dell’idea di conferirgli la cittadinanza onoraria e sono convinto e fiducioso che il consiglio comunale accoglierà unito tale proposta, come ulteriore contributo, simbolico ma non per questo meno significativo, della comunità ravennate all’accoglienza e all’affermazione di valori universali di pace e fratellanza, anche nel nome della cultura e della musica, percorrendo nuovamente quel ponte che Ravenna Festival ha aperto con il popolo ucraino, a partire dal Concerto dell’amicizia diretto dal maestro Riccardo Muti nella piazza Sofiyska, ai piedi della cattedrale di Santa Sofia nel 2018”.