Accogliamo con grande fiducia le recenti dichiarazioni in Senato del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani rispetto alla necessità di usare sempre più gas da giacimenti nazionali, rivedendo il Pitesai, con il duplice obiettivo di rendere il nostro paese il più possibile indipendente da un punto di vista energetico, in particolare in questa situazione di emergenza, e di affrontare in maniera ragionevole e graduale la fase di transizione energetica verso l’auspicata totale decarbonizzazione.
I due concetti semplici che portiamo avanti da anni, consumare complessivamente meno gas e aumentare la quota di estrazione nazionale, porterebbero a ridurre considerevolmente le emissioni climalteranti, ridurrebbero il prezzo e ci renderebbero più liberi e sicuri.
Ho avuto di recente l’occasione di incontrare insieme al presidente Bonaccini il ministro Cingolani al quale ho potuto illustrare la nostra proposta di strategia energetica complessiva che prevede l’attuazione di quattro punti: il rilancio della produzione nazionale in Adriatico, la collocazione di un’unità galleggiante per la rigassificazione da 5 mld, la concretizzazione in tempi brevi del Parco eolico/solare da 700 MW Agnes, la realizzazione di un sistema di Ccus.
In quella sede dopo molti anni ho avuto la percezione che il Governo cominciasse a rendersi conto dell’importanza e dell’urgenza di mettere in atto una seria strategia energetica nazionale, scevra da ideologie, e anche dell’enorme potenziale e know-how presente a Ravenna in termini di sicurezza e transizione energetica. La posizione espressa dal ministro oggi me lo conferma e lascia sperare che per la prima volta dopo molto tempo si passerà dalle parole ai fatti in tema di energia.