La zona nord di Ravenna insiste su un distretto di eccezionale valore sia dal punto di vista del pregio ambientale che del rilievo culturale e dell’offerta turistica, attraverso un ecosistema unico, esperienze di artigianato e agricoltura tradizionali, realtà produttive innovative in termini di sostenibilità, un’istituzione museale di grande interesse, centri di diffusione dei valori ambientali e spazi didattici. In questo contesto NatuRa, museo ravennate di scienze naturali “Alfredo Brandolini”, rappresenta il cardine di un’attività assai articolata che va dalla conservazione e valorizzazione di un prezioso patrimonio naturalistico che ha origine nelle collezioni dell’ornitologo Brandolini fino ad escursioni in natura e prestigiosi progetti di ricerca ambientale in collaborazione con l’Ente Parco del Delte del Po e rinomati istituti di ricerca.
Il museo NatuRa, i cui servizi sono stati affidati alla società cooperativa Atlantide, nel corso dell’anno trascorso non ha mancato di rinnovarsi e di potenziare le sue attività tradizionali, seppure in un contesto di emergenza sanitaria nient’affatto facile per il settore turistico e culturale. Escursioni in natura, manutenzione e miglioramento dell’allestimento museale, monitoraggi ambientali, divulgazione scientifica, promozione culturale dal vivo e a distanza, didattica per le scuole, formazione per insegnanti e operatori turistici sono solo alcune delle proposte che gli operatori del Museo, al servizio del Comune di Ravenna, hanno portato avanti durante tutto il 2021.
Con più di 1.500 partecipanti alle escursioni in natura, guidate da personale competente e qualificato di Atlantide, il Museo si pone tra le realtà che hanno reagito alla pandemia in una prospettiva di potenziamento dell’outdoor, della vacanza green e della didattica all’aperto.
Soprattutto negli ultimi anni le attività all’aria aperta sono quelle preferite dal pubblico, sull’onda di una nuova ricerca di avventura, esclusività e sostenibilità che mette al primo posto la natura e la sicurezza. È stato così creato un ricco calendario di proposte grazie ad un territorio unico come quello del Parco del Delta del Po che offre esperienze preziose, spesso a due passi da casa. La pandemia ha portato infatti di positivo un nuovo afflusso di visitatori ravennati e di prossimità, a cui far scoprire in modo guidato lo spettacolo delle Valli di Comacchio, con la pedalata dei fenicotteri ad esempio, la magia di Punte Alberete, la bellezza selvaggia di Boscoforte, foce Bevano e il patrimonio naturalistico che circonda la città di Ravenna.
Il Museo aveva da tempo definito e condiviso con i vari settori comunali attinenti un ricco programma di proposte, anche combinabili a comporre attività di una giornata intera. Laboratori, visite guidate a tema, escursioni sul territorio e itinerari inconsueti hanno ricevuto un’ottima risposta da parte di persone sempre più attente al benessere e ai valori dell’esperienza in natura.
Di grande rilevanza è stata anche l’attività di formazione con le scuole e gli insegnanti svolta sia nella modalità di didattica a distanza che, quando le condizioni lo hanno permesso, con esperienze all’aria aperta affiancate da progetti laboratoriali resi possibili anche da un investimento in apparati di visita, strumentazione ed allestimenti. È stato realizzato un progetto di potenziamento della strumentazione didattica e propedeutica alle attività; anche grazie all’accesso ai fondi regionali, il Museo ha implementato la sua strumentazione tecnica e logistica dotandosi, tra le altre cose, di mountain bike, microscopi, binocoli, tablet, cuffie Bluetooth per modernizzare la fruizione del Museo e del territorio circostante e specifica strumentazione per le analisi. Tramite un significativo lavoro di progettazione è stato ottenuto un buon risultato anche nel bando nazionale per i Piccoli Musei, con risorse per potenziare la conoscenza di queste realtà; e, nell’ambito del bando regionale “Io Amo i Beni Culturali”, il progetto didattico “Nel segno dell’anguilla” si è posizionato tra i 20 migliori progetti meritevoli di finanziamento.
“La scelta dell’Amministrazione – dichiara l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – di fare del comprensorio naturalistico a nord di Ravenna un sistema integrato in cui il Museo, con una proposta di visita, di didattica e di elaborazione di percorsi di conoscenza dialoga strettamente con le esperienze sul territorio è stata premiata e si è rivelata una proposta efficace. Tanto più in questi tempi di pandemia dove la necessità di ricostruire un rapporto più saldo con l’ambiente è sempre più sentita. Il metodo di lavoro – che ha comportato grande collaborazione tra le professionalità dei servizi Cultura, Turismo e Ambiente del Comune, la cooperativa Atlantide, l’Ente Parco e le tante associazioni e istituzioni che operano nel distretto – ha premesso di proporre un’offerta di altissima qualità e attrattività a tutti coloro che hanno ritrovato nel rapporto con una terra di fascino estremo occasione di qualità di vita. Questo rinnovato interesse è stato confermato dalla presenza di diverse produzioni cinematografiche e televisive realizzate con il supporto del personale del Museo, tra queste le riprese del maestro Pupi Avati per il suo progetto su Dante. Intendiamo perciò percorrere con convinzione questa strada di rinnovamento per un museo che, in dialogo con il territorio, dotato di moderne tecnologie, aperto ai nuovi canali di comunicazione, sappia dare risposte ai nuovi bisogni di comunità”.
Come si può capire, il Museo è aperto al rinnovamento e di concerto con l’Amministrazione ravennate intende investire sul turismo naturalistico nelle zone a nord di Ravenna, da valorizzare e far conoscere, tanto preziose quanto ecologicamente fragili, sulle quali vale la pena porre l’attenzione.