L’Accademia di Belle Arti di Ravenna presenta l’ultimo incontro dedicato alla VII Biennale del Mosaico contemporaneo. Venerdì 25 novembre alle 10.30, nella sala multimediale al piano terra degli Antichi Chiostri di proprietà della Fondazione Cassa di risparmio di Ravenna, si terrà la presentazione del libro di Umberto Trame “Il mosaico e il futuro delle scuole”.
L’autore nel suo testo approfondisce un argomento molto discusso tra gli specialisti e gli amanti dell’arte musiva, e dal suo punto di vista di un esperto della storia dei luoghi urbani, affronta il tema del futuro del mosaico attraverso un parallelismo tra l’Accademia Di Belle Arti di Ravenna e la Scuola di mosaico di Spilimbergo.
Per questa occasione Trame illustrerà il suo ultimo libro, una ricerca sulla necessità di ampliare i confini della tecnica musiva riconoscendone l’individualità e il valore sociale al pari delle altre arti. Volume realizzato anche grazie al contributo dei professori dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna: Paola Babini, Maria Rita Bentini e Alberto Giorgio Cassani.
Umberto Trame, laureato in Architettura a Venezia e docente di Composizione architettonica e urbana presso l’Università Iuav, dopo un’iniziale attività di pianificazione territoriale, disciplina che regola l’utilizzo del territorio e organizza lo sviluppo delle attività umane, si è impegnato nel recupero di edifici e aree storiche realizzando importanti opere pubbliche. Nel suo intervento racconterà la storia del mosaico soffermandosi sull’ambiguità più grande che avvolge quest’arte, da sempre legata a una distinzione tra il pensiero e l’opera.
Questa questione, di attualità nell’ambiente artistico, risulta molto complessa e in qualche modo analoga a quanto accade ad esempio in architettura, un’arte che da sempre vede distinta la fase del progetto da quella della sua esecuzione.
Il dibattito che ruota attorno a questo argomento, dentro e fuori le scuole, negli atelier e tra gli artisti contemporanei, a volte con toni accesi, può però far dimenticare altri rilevanti aspetti sottesi al fare mosaico. È su questo, avverte Trame, che conviene riflettere e sulla complessità di significati che l’opera musiva presenta in ogni tempo.