In occasione della 26esima edizione di Ecomondo, manifestazione fieristica che si tiene a Rimini sui temi della sostenibilità ambientale, l’assessora Annagiulia Randi presenterà i progetti per l’adattamento costiero promossi e sostenuti dalla città di Ravenna. Appuntamento domani, martedì 7 novembre, nell’ambito del workshop “Il futuro di coste e porti in un clima che cambia: azioni necessarie e opportunità per un’Economia Blu sostenibile”, che si terrà dalle 10 alle 16.45, con l’intervento “Ravenna, un caso studio sull’adattamento della costa ai cambiamenti climatici”.
Il Comune di Ravenna ha investito negli ultimi dieci anni più di 16 milioni di euro per la difesa costiera dei 37 chilometri nel territorio comunale. Un piano di ripascimenti sulla costa, per il recupero della sabbia erosa e la costruzione di scogliere di massi (sommerse ed emerse) per la protezione delle spiagge. Oggi, grazie a un finanziamento ottenuto tramite il programma LIFE, gli interventi di protezione costiera si arricchiscono con un progetto innovativo: alla foce del Bevano verrà realizzata una barriera artificiale che innescherà un processo Nature Based Solution. La barriera faciliterà il ripopolamento delle specie autoctone oramai scomparse dall’area (ostriche e sabellarie) e smorzerà la forza del mare che determina l’erosione della foce. Il progetto Natureef si è avviato lo scorso 1° luglio e si concluderà nel prossimo 2027.
Inoltre il Comune di Ravenna, sulla scena internazionale, partecipa al movimento globale delle città attive per la salvaguardia del mare. Si tratta dell’iniziativa Sea’ties, lanciata nel 2020 dalla piattaforma Oceano e Clima supportata da Unesco, per facilitare le città costiere minacciate dall’innalzamento del mare nello sviluppo di politiche pubbliche e soluzioni di adattamento climatico.
Ravenna ha aderito all’iniziativa nel febbraio scorso, partecipando al forum Sea-ties: cities and their territories tackling sea level rise (città e territori che affrontano l’innalzamento del livello del mare), occasione per più di 20 tra le maggiori città costiere nel mondo per confrontarsi, condividere e impegnarsi a progettare e realizzare soluzioni di adattamento che affrontino il rischio legato all’ingressione marina, a protezione delle proprie comunità e dell’ambiente.
La piattaforma ha raccolto le raccomandazioni per enti locali, regionali e nazionali, redatte dalla comunità scientifica e di esperti che si è riunita attorno all’iniziativa, con il contributo di tutte le città che hanno partecipato. Il prossimo 9 novembre saranno rese pubbliche tali linee guida che si concentrano su quattro priorità: soluzioni concrete di adattamento; giustizia sociale; promozione della conoscenza delle sfide e delle problematiche e opportunità di finanziamento, e condivisione dell’impegno all’adattamento nella rete mondiale delle città. La policy co-creata dalla rete Sea’ties arriverà sui tavoli della COP28, la conferenza per il clima delle Nazioni Unite.
“Stiamo costruendo – dichiara l’assessora alle Politiche europee e Cooperazione internazionale Annagiulia Randi – un’ampia rete di partner e di interlocutori per allargare il campo su un tema per noi prioritario: la protezione della costa e la realizzazione di soluzioni di adattamento della città al cambiamento climatico. Una priorità non rimandabile, non solo perché gli ultimi mesi ci hanno dimostrato a pieno le fragilità del territorio, ma soprattutto perché abbiamo oramai chiaro il futuro che potrebbe essere se rimaniamo immobili. Mentre attiviamo diversi progetti per promuovere le strategie di adattamento climatico ci è chiaro che l’obiettivo potrà essere centrato solo grazie a una mobilitazione partecipata e globale. È per questo che partecipiamo alla piattaforma Sea’ties: perché le raccomandazioni, linee guida e strategie che abbiamo contribuito a definire, siano adottate a livello nazionale e internazionale. Il lavoro portato avanti con la piattaforma Sea’ties arriverà all’attenzione delle Nazioni Unite nel contesto della prossima Cop28 e della conferenza UN degli oceani, contribuendo ad arricchire il confronto sulle politiche da perseguire e un nuovo impegno per tutti noi nei confronti della protezione dei nostri ambienti, e di chi li abita”.