Cara Repubblica, auguri per i tuoi 77 anni, io credo non ci sia un’altra zona d’Italia come la Romagna, che ti ha voluto e ti ha amato così tanto.
Il contributo di queste terre durante l’esperienza della Repubblica romana, nell’Unità d’Italia, nella lotta al nazifascismo, e poi il contributo determinante il 2 giugno del 1946 per la vittoria della repubblica sulla monarchia; nei nostri municipi ci sono ancora i risultati di quel referendum, di quella scelta che ci ha donato la nostra Repubblica.
Ecco cara Repubblica, sono passati tanti anni, oggi la Romagna è ferita e piange le sue vittime, oggi la Romagna ringrazia gli uomini e le donne del nostro territorio e venuti da tutta Italia per salvare tante persone sopravvissute anche grazie a gesti eroici.
Oggi la Romagna ringrazia quanti stanno dando una mano a pulire, a risistemare, ad aggiustare, ma oggi cara Repubblica la Romagna ha tanto bisogno di te, che questa festa di oggi sia un segno di unità. Unità fra le forze politiche, perché questa emergenza sia affrontata a livello nazionale con grande spirito di coesione, unità fra i diversi livelli della Repubblica, costituita dai comuni – quelli grandi con una storia gloriosa come quella di Ravenna, quelli piccoli che in questo momento sono stati devastati e feriti o dalle frane in collina o dalle alluvioni in pianura – dalle province, dalle regioni, dallo Stato, e anche da tutti gli altri luoghi in cui la Repubblica vive: perché il cuore della Repubblica batte in chi in questi giorni ha fatto la propria parte da singolo cittadino, batte nelle associazioni di volontariato e in chiunque si sia messo a disposizione.
La Romagna chiede poco rispetto a quello che ha dato in tanti anni di vita della Repubblica, chiede che chi ha avuto danni, siano famiglie o imprese, possa ripartire e possa essere messo nella condizione di essere di nuovo in piedi con le proprie gambe, perché le famiglie e le imprese romagnole quando saranno nuovo in piedi cammineranno da sole con la forza e la determinazione di questa terra; poi la Romagna chiede di poter ricostruire come prima e meglio di prima, perché questa terra torni sia ad essere bella com’era fino a pochi giorni fa, ma anche più sicura e più forte per difendersi dall’acqua e dalle frane.
Cara Repubblica da 77 anni questa comunità ti sostiene ed è al tuo fianco nelle sfide, ora ti vogliamo vicina come siamo stati noi vicini a te in questi 77 anni.