Il 2023 si è chiuso con dati estremamente incoraggianti per il MAR – Museo d’arte della Città di Ravenna. L’anno, che ha visto l’inaugurazione della nuova sezione dedicata al mosaico contemporaneo con la collezione del 1959 e il ritorno della Biennale, registra 26.194 visitatori con un incremento complessivo pari al 54% rispetto al 2022. Di rilievo il dato sugli incassi da biglietteria, 105.272 euro con un aumento del 99% rispetto all’anno precedente, a cui si accompagna il più 113% dei proventi da servizi aggiuntivi, quali bookshop, visite guidate e laboratori, pari a 42.000 euro circa, a testimonianza di una progettualità dinamica che ha accompagnato costantemente le attività espositive e che ha visto il MAR quale luogo di incontro e dialogo fra le diverse realtà artistiche del variegato e vivace panorama culturale della città.
I dati complessivi del museo sono coerenti con quelli dell’VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo, curata da Daniele Torcellini, inaugurata il 14 ottobre 2023 e conclusa il 14 gennaio 2024 e che ha coinvolto i luoghi più suggestivi della città, 55 siti, tra cui musei, istituzioni pubbliche, scuole, spazi privati e gallerie d’arte che hanno ospitato mostre, installazioni, site-specific e conferenze. L’intera città per circa tre mesi è stata protagonista della scena del mosaico contemporaneo attirando artisti e studiosi da ogni parte del mondo in rappresentanza di 18 nazioni. Più di 190 artisti coinvolti (di cui 66 stranieri) in oltre 70 progetti espositivi, 14 conferenze e convegni. La Biennale ha anche oltrepassato i confini della città con mostre a Bologna, Faenza, Riccione, Sant’Alberto e a Fusignano. Moltissimi sono stati gli eventi pensati per i più piccoli.
Il MAR è stato il fulcro della manifestazione con la mostra BURRIRAVENNAORO, a cura di Bruno Corà, l’evento espositivo più importante dell’autunno ravennate. La mostra ha registrato 16.891 presenze e un incasso complessivo di 98.649 euro.
Fare un resoconto completo dei tanti altri eventi organizzati sarebbe impossibile. Se ne citano alcuni.
La Facoltà di Beni culturali di Ravenna ha contribuito con il MAR alla realizzazione del convegno Arte pubblica e mecenatismo contemporaneo il 13 dicembre al Pala De André con la partecipazione di illustri ospiti della Fondazione Burri, della Fondazione Golinelli e delle Accademie di Belle Arti di Bologna e Napoli.
Con 8667 presenze si è chiuso l’evento espositivo dedicato al rapporto fra mosaico e design intitolato Episodi di Mosaico Contemporaneo curato da Maria Cristina Didero ospitato a Palazzo Rasponi dalle Teste.
Anche per questa ottava edizione è proseguita la collaborazione con l’AIMC – Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei con la tradizionale mostra–concorso Opere dal Mondo ai Chiostri francescani, nella Zona dantesca, curata da Rosetta Berardi e Maria Grazia Marini. La mostra è stata visibile per le quasi 70mila persone che in quel periodo hanno visitato la Zona dantesca (conteggiate dalla telecamera installata presso la Tomba di Dante che ha un raggio di azione di circa 3 metri dalla porta di entrata del sepolcro).
La Biblioteca Classense ha ospitato alla Manica lunga il Premio Internazionale GAeM Giovani Artisti e Mosaico – Sesta Edizione a cura di Sabina Ghinassi e Paolo Trioschi e, nella Sala del Mosaico, l’installazione di Zhanna Kadyrova – Palianytsia curata da Maria Rita Bentini, totalizzando 3343 visitatori.
Anche il Museo Nazionale di Ravenna, con 8005 visitatori, ha accolto tre eventi della Biennale. L’Accademia di Belle Arti di Ravenna ha curato tramite Paola Babini e Maria Rita Bentini la mostra A come Accademia. O come OROBURRI; THE WAR ISN’TLOVE: Icone di guerra di un Dio invisibile. Emily Miller per il Gruppo Mosaicisti Ravenna di Marco Santi; infine, nell’ambito del progetto GAeM – Giovani Artisti e Mosaico si è svolto presso il Museo Nazionale il progetto Residenze musive e Costellazione – Giovani connessioni creative – GA/ER Giovani Artisti – Emilia Romagna, ospitato anche presso la cripta sommersa della Basilica di San Francesco.
Il MAR ha anche ospitato la mostra La memoria fisica della materia a cura di Linda Kniffitz e Daniele Torcellini e Ettore Sottsass – La Città morta curata dall’Associazione Dis-ORDINE di Ravenna, protagonista anche dell’azione di arte pubblica in via Portone.
Significative e apprezzate dal pubblico sono poi risultate le mostre: Anemoni della Fondazione Sabe per l’Arte, Porta futurista del collettivo ucraino Pomme de Boue a cura di Eleonora Savorelli (Associazione Marte), che ha permesso di riaprire per questa Biennale uno spazio come il Molino Lovatelli; Silvia Naddeo -Turbolenta curata da Paolo Trioschi e Sara Andruccioli presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Villa Franceschi a Riccione; Dove abita l’uomo, curata da Giovanni Gardini, nella chiesa di Santa Maria dell’Angelo a Faenza; Ti verrà dietro la città al museo civico San Rocco di Fusignano a cura di Claudio Spadoni; Dalla materia la luce a cura di Giovanni Gardini, realizzata alla Raccolta Lercaro di Bologna, che è stata protagonista tra gli eventi di Art City.
“Questi dati relativi alla Biennale appena conclusa – afferma l’Assessore alla Cultura e Mosaico Fabio Sbaraglia – ci incoraggiano e ci confortano sulla strada intrapresa immaginando questo evento come occasione per rilanciare Ravenna quale luogo di incontro, dialogo e scambio tra le tecniche e i linguaggi del mosaico e le sperimentazioni artistiche più contemporanee. Un’intera città che si mobilita intorno al mosaico contemporaneo, coinvolgendo un pubblico numeroso e variegato, è stata una felice conferma. Allo stesso modo il 2023 ha rappresentato per il MAR un anno importante, di consolidamento della propria identità e del proprio ruolo in città innanzitutto come centro culturale. Il museo continuerà anche nei prossimi anni ad essere protagonista di trasformazioni e sperimentazioni che nelle nostre intenzioni sono tese a rafforzare e rilanciare ulteriormente la sua importanza e la sua presenza sul panorama culturale, non solo locale”.
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