Ricorrendo quest’anno la 60^ edizione del Premio internazionale di pittura “Marina di Ravenna”, l’Associazione Capit vuole rendere omaggio alla sua lunga storia, coinvolgendone i protagonisti. Per l’occasione, si è scelto di sospendere il tradizionale concorso e di invitare alcuni fra gli artisti premiati nelle passate edizioni a presentare una propria opera recente: fra questi, i vincitori dell’antica estemporanea che si è riusciti a rintracciare, oltre ad una selezione dei premiati nelle edizioni più recenti. Quarantadue artisti hanno accettato l’invito, dando vita all’ “Omaggio al Premio Marina di Ravenna”: non solo una mostra, ma una vera e propria festa della pittura, ricca di valore tanto artistico quanto sentimentale.
L’appuntamento è per sabato 28 agosto presso la Galleria FaroArte a Marina di Ravenna, Piazzale Marinai d’Italia. Alle 17.30, alla presenza del Sindaco di Ravenna Michele de Pascale e di altre autorità cittadine, avrà luogo l’incontro con gli artisti, condotto da Alessandro Braga; alle 19.00 l’inaugurazione della mostra, che resterà aperta fino al 30 settembre e conterrà anche ricordi, foto e articoli di giornale d’epoca. Non mancherà il catalogo delle opere esposte, con biografie degli autori e commento critico di Claudio Spadoni. L’evento è patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Ravenna e dal Comune di Ravenna.
Si ritroveranno artisti noti e meno noti; meritano una menzione speciale il bolognese Mario Nanni, 94 anni, e la coreana Bo Mi Kim, che arriverà per l’occasione da Seoul. Fra i rappresentati degli anni gloriosi dell’estemporanea, si segnalano il ravennate Guido Onofri, vincitore nel ’64; il fiorentino Mauro Cozzi, che vinse nel ’65 quando aveva appena 17 anni; il faentino Nevio Bedeschi, che si aggiudicò il Premio nel ’67; Vito Montanari, di Terra del Sole, vincitore nel ’72, che partecipò ininterrottamente a tutte le edizioni dal ’57 al 2000. Il legame anche affettivo che gli artisti hanno con il Premio e con Marina, che in Montanari ha la massima espressione, si rileva anche in tante altre storie. Citiamo ad esempio Nicola Carrino, Renata Boero, Antonio Tamburro, Franco Sumberaz, che parteciparono all’estemporanea (Carrino addirittura nel ’58) per poi tornare, artisti ormai affermati, a ricevere il premio negli anni 2000.
Ma la celebrazione non sarebbe completa se non fosse possibile rivedere le opere che, in tempi tanto diversi, hanno meritato il premio delle giurie. Un excursus emozionante che dà il segno dell’evoluzione del gusto e della stessa idea di opera d’arte nel corso di questi sessant’anni.
Perciò Capit ha messo a punto due iniziative collaterali. La prima è il sito web www.premiomarina.it, appositamente realizzato per la 60^ edizione del Premio, in cui è possibile non solo conoscere in anteprima gli artisti e le opere di quest’anno, ma anche ripercorrere l’Albo d’oro della manifestazione, ammirando gran parte dei numerosi dipinti premiati nel corso della manifestazione. Inoltre, è prevista l’uscita del volume “La storia del Premio Marina”, che racconterà la rassegna dalle origini ai giorni nostri, con un ricco corredo iconografico e i ritratti dei personaggi che hanno contribuito, nei rispettivi ruoli, a fare la storia del Premio.
Breve storia del Premio Marina di Ravenna
Il “Premio Marina” nacque da una felice intuizione dello scultore ravennate Walter Magnavacchi, che nel dopoguerra ebbe l’idea originale di dare vita a un Concorso di pittura estemporanea, cioè eseguita al momento.
Dopo due edizioni svoltesi a Cervia, Magnavacchi decise, su proposta dell’Azienda di Soggiorno ravennate, di trasferire la manifestazione a Marina di Ravenna.
La prima edizione del “Marina” si svolse dunque il 3 e 4 settembre 1955 presso il “Dancing Joli”, a cui furono ammessi 100 pittori. Nel 1956 gli organizzatori dovettero raddoppiare tale numero, a fronte di 394 richieste di adesione. L’anno seguente gli iscritti furono ben 657, di cui 236 partecipanti.
In pochi anni il “Marina” divenne, nel suo genere, la più importante manifestazione artistica italiana, anche per merito del giornalista e scrittore Luigi Servolini che a lungo si occupò della sua promozione. Il Concorso, a tema libero, consisteva nell’esecuzione di un dipinto “la cui tecnica rientri scrupolosamente nel campo della pittura (…) da eseguirsi in qualsiasi punto di Marina di Ravenna” avendo cura di esaltare “le bellezze paesaggistiche e ambientali che caratterizzano la plaga ravennate”.
Ogni estate il Concorso richiamava, in un crescendo sorprendente, centinaia di pittori da ogni parte d’Italia e dall’estero, attratti dai numerosi premi in palio, dalla risonanza che l’evento aveva assunto, e soprattutto dall’atmosfera particolare e coinvolgente, che univa ai sentimenti di reciproca amicizia gli stimoli del confronto e della competizione in un clima di festa.
Negli anni, il “Marina” fu in grado di richiamare, oltre a tanti principianti e semplici amatori, anche artisti all’epoca già conosciuti e affermati.
Anno dopo anno, l’arrivo per il Concorso di personaggi noti nel mondo dell’arte in qualità di componenti della giuria, di autorità governative e di personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, contribuirono ad accrescere l’immagine del Premio, che passò dagli iniziali due giorni a un’intera settimana.
Grande fu anche il riscontro mediatico, testimoniato dalla realizzazione, in almeno 5 edizioni, di “film Luce” e dalla presenza a Marina di inviati di testate giornalistiche nazionali.
Dal 1960 il “Marina” ebbe una nuova sede presso il “Circolo dei Forestieri”, locale moderno e funzionale, che favorì un ulteriore sviluppo del Premio, arricchito da concorsi collaterali e serate di intrattenimento.
Per tutti gli anni ’60 il “Marina” rimase un evento di risonanza nazionale. Anche in seguito, nonostante i forti mutamenti sociali e l’evoluzione dei gusti ne limitassero gradualmente l’appeal, il Premio fu riproposto ogni anno, mantenendo la sua formula originaria; anche le difficoltà derivate dall’improvvisa scomparsa di Magnavacchi, nel 1981, furono superate grazie all’impegno di un gruppo di volontari, i quali riuscirono a garantire la continuità del concorso.
Ma quel “modello” era sempre più distante dal “sentire” delle nuove generazioni di artisti e, sul finire degli anni ’90 si assistette ad un progressivo declino della manifestazione, in un clima ormai lontano da quello di gioiosa partecipazione che nel passato l’aveva caratterizzata. Nell’edizione del 2000 le adesioni furono solo un centinaio e per la prima volta gli organizzatori decisero di fermare l’antico Premio.
Il legame affettivo con la manifestazione e con la località marittima convinse l’Associazione Capit a riportare alla ribalta il “Marina” dopo due anni di interruzione. Così, a partire dal 2003, abbandonando il concorso estemporaneo per la rassegna ad invito, che consentì di coinvolgere artisti affermati, la manifestazione è stata rilanciata.
Nel 2011 nuovo cambio di formula, col ritorno al concorso ma riservato ai giovani artisti under 35, premiati con l’opportunità di esporre in una sala personale al MAR o, come avvenuto nella scorsa edizione, presso il settecentesco Palazzo Rasponi dalle Teste, nel cuore di Ravenna.
23 Agosto 2016