Oggi 19 giugno alle 12 nella sala del Consiglio del Comune di Ravenna, il Teatro delle Albe/Ravenna Teatro e l’Associazione Takku Ligey ha avuto luogo la cerimonia di consegna della borsa di studio dedicata all’attore senegalese Mandiaye N’Diaye, “colonna” africana del Teatro delle Albe scomparso nel 2014.
La borsa di studio “Mandiaye N’Diaye” per questa prima edizione 2017 è stata consegnata ai due artisti Adama Gueye, Fallou Diop e all’organizzatore Moussa N’Diaye.
Alla consegna sono intervenuti l’assessora alla Cooperazione Internazionale Ouidad Bakkali, i fondatori del Teatro delle Albe Marco Martinelli e Ermanna Montanari, la presidente del Ravenna Festival Cristina Mazzavillani Muti e Raffaella Sutter ex dirigente del Comune di Ravenna, che hanno fortemente voluto e sostenuto la realizzazione di questa attività formativa, insieme a Camst e a privati cittadini.
“Ravenna non può dimenticare Mandiaye N’Diaye, colui che ha costruito un solido ponte tra questa città e il Senegal attraverso il suo lavoro di attore ma anche di cooperante” – ha affermato l’assessora Ouidad Bakkali dopo aver ringraziato tutti i promotori e salutato gli intervenuti. L’assessora Bakkali ha quindi fatto riferimento ai progetti di cooperazione in essere, portati avanti dal Comune, improntati allo scambio e alla collaborazione in un costruttivo sodalizio tra enti e cittadini, su una strada ancora lunga da costruire, ma percorsa in maniera trasversale, ampia e democratica”.
Mandiaye N’Diaye entrò nel Teatro delle Albe nel 1989 e come attore ottenne riconoscimenti in Italia e all’estero. Ma lui, che tanto amava Ravenna e l’Italia, a un certo punto della sua vita ha scelto di tornare a “casa”, in Senegal, con un preciso obiettivo: condividere/trasmettere ai ragazzi del suo villaggio natale, Diol Kadd, la passione per l’arte e il teatro come opportunità per una vita migliore; costruire con loro un luogo di incontro per le culture che potesse contribuire a frenare l’esodo rurale, primo passo dei drammatici processi migratori. Ci è riuscito fondando il Takku Ligey (che in lingua wolof significa “Darsi da fare assieme”) Théâtre, con cui è stato al lavoro fino all’ultimo con lo spettacolo “Opera Lamb”, programmato al Ravenna Festival del 2014.
I tre attori e organizzatori premiati stanno partecipando a
La borsa di studio mira infatti a tenere vivo il dialogo Italia-Senegal che le Albe, il Comune di Ravenna, Ravenna Festival, Takku Ligey Italia, Legacoop, Confcooperative, Olinda, Cristina Mazzavillani Muti, Raffaella Sutter e tanti amici hanno portano avanti insieme a Mandiaye sin dagli anni ’90.
La borsa di studio è stata realizzata grazie al contributo di: Matilde Bedei, Camst, Maria Castellano, C.I.S.I.M, Comune di Ravenna, Angela Nevoso, Giuseppe Maniscalco, Cristina Mazzavillani Muti, Olinda, Raffella Sutter, Franco Tramonti, Ravenna Festival, Takku Likey, Teatro delle Albe/Ravenna Teatro.
IL GRAN SABAR AL CISIM IL 17 LUGLIO
Lunedì 17 luglio alle ore 20 al Cisim di Lido Adriano si terrà poi una cena tradizionale senegalese e gran sabar, per sostenere le attività di cooperazione internazionale dell’Associazione Takku Ligey.
L’evento è realizzato nell’ambito del progetto “S.T.E.Y. Senegal-Synergies, Training, womEn, Youth”, realizzato dal Comune di Ravenna con il contributo della Regione Emilia Romagna e ha come obiettivo il sostegno allo sviluppo in Senegal.
L’asse principale dell’intervento è costituito da attività educative e formative, che vedono come beneficiari da un lato la popolazione giovane della banlieue di Dakar, dall’altro la popolazione di Diol Kadd, in particolare donne e bambini. Puntando a una sempre maggiore partecipazione consapevole dei beneficiari delle attività mediante istruzione, formazione e training degli stessi, all’attività formativa tradizionale si affiancano attività di educazione non formale, che trovano nei laboratori della
Le due iniziative si pongono l’obiettivo di rafforzare i ponti creati tra Italia e Senegal, portando a conoscenza della cittadinanza sia le attività di cooperazione internazionale, sia la cultura senegalese attraverso il ricordo della personalità di Mandiaye N’Diaye e del momento aggregante del gran sabar.