Prosegue con successo negli spazi della biblioteca Classense, nella Manica Lunga di via Baccarini 3, la mostra ”La strategia del Falco: Alberto Bardi. Dipinti 1957/1984”, ancora aperta e visitabile fino al 7 gennaio 2020.
Già anticipata e voluta dall’amministrazione capitolina in Villa Torlonia a Roma nel 2018, la mostra ricorda la figura di Alberto Bardi (1918-1984), originario di una famiglia stabilitasi a Mezzano, alle porte di Ravenna. E’ lui l’uomo che con il nome di battaglia “Comandante Falco” entrò per primo nella Ravenna liberata alla testa delle forze partigiane accanto al leggendario “Comandante Bulow”, che assume ancora più suggestione nella ricorrenza del 75° anniversario della liberazione della città.
Alla fine della guerra Bardi si riavvicinò alla sua prima grande passione, la pittura, frequentando lo studio di Teodoro Orselli e iniziando la collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Ravenna, di cui a breve divenne uno degli insegnanti.
Poi fu trasferito a Venezia, dove entrò in contatto con l’ambiente culturale della città, frequentando artisti come Emilio Vedova, Armando Pizzinato e Giuseppe Santomaso.
Nel 1961 si trasferì stabilmente a Roma e iniziò a frequentare la Casa della Cultura di cui, a partire dal 1967 divenne direttore, mantenendo questo incarico fino alla morte, avvenuta il 29 luglio 1984.
L’esposizione ravennate, curata da Claudia Terenzi, assieme ad una serie di documenti relativi alla storia civile e partigiana, dà conto dell’ attività artistica di Bardi grazie a numerosi dipinti: alcuni relativi all’iniziale fase figurativa, altri alle stagioni più note.
Le opere sono accompagnate da due momenti fotografici specifici: “Vedute a quattr’occhi” a cura di Riccardo Pieroni e “Pittura fotografia” con immagini realizzate dagli studenti dell’Istituto cine tv “Roberto Rossellini” di Roma.
La rassegna è organizzata dal Comune/Istituzione biblioteca Classense, Istituto Storico della Resistenza della provincia di Ravenna, Archivio “Alberto Bardi” Roma, A.N.P.I. Ravenna.
Gli orari di visita: da martedì a sabato dalle 9 alle 19 e domenica e lunedì dalle 14 alle 19. Chiuso l’1 e il 6 gennaio 2020.
L’ingresso è libero.