23 Dicembre 2022

Approvata delibera sulla collocazione in Darsena della Casa della comunità

Nella seduta di ieri (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il consiglio comunale ha approvato la delibera “Autorizzazione al rilascio di parere in deroga per opere di realizzazione di una nuova costruzione nel ambito del piano di attuazione del Pnrr missione 6 – salute – componenti 1.1 e 1.3 relativa alla Casa della comunità ed all’ospedale di comunità della città di Ravenna – Darsena” con 18 voti favorevoli (Pd, Lista de Pascale, Pri, Movimento 5 stelle, Ravenna Coraggiosa, Gruppo misto, Lista per Ravenna-Polo civico popolare), 1 contrario Gianfilippo Nicola Rolando (Lega Salvini premier), 6 astenuti (Giacomo Ercolani di Lega Salvini premier, Fratelli d’Italia, La Pigna, Viva Ravenna). L’assessora Federica Del Conte ha spiegato che la delibera riguarda il rilascio di conformità nell’ambito del percorso urbanistico-edilizio su un’area, dove sarebbe dovuta sorgere un polo scolastico, per la realizzazione della Casa della comunità, un nuovo presidio sanitario in Darsena, che sarà a servizio in particolare della zona est della città e dell’utenza del forese a sud. A chiedere il rilascio della deroga (acquisizione di parere di coerenza, non di costruire) è l’Ausl Romagna per un progetto che ha ottenuto un importante finanziamento con fondi del Pnrr. Sarà una struttura, ad uso socio sanitario e assistenziale, su tre piani di oltre 3.500 metri quadrati.

Sono intervenuti: Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna-Polo civico popolare), Giacomo Ercolani (Lega Salvini premier), Alberto Ferrero (Fratelli d’Italia), Veronica Verlicchi (La Pigna-Città-Forese e lidi), Cinzia Valbonesi (Pd), Renato Esposito (Fratelli d’Italia), Gianfilippo Nicola Rolando (Lega Salvini premier), Alberto Ancarani (Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna), Andrea Vasi (Pri), Daniele Perini (Lista de Pascale), Nicola Grandi (Viva Ravenna), Giancarlo Schiano (Movimento 5 Stelle), Luca Cortesi (Ravenna Coraggiosa), Marco Montanari (Pd).

Il gruppo Lista per Ravenna-Polo civico popolare, anticipando il voto favorevole, ha affermato che si tratta di un’opera meritevole e che la collocazione è quella più opportuna.

Il gruppo Lega Salvini premier ha posto l’attenzione sulle future criticità riguardanti in particolare i medici che opereranno nella struttura, sperando non siano spostati da altre zone del territorio.

Il gruppo Fratelli d’Italia ha espresso perplessità che questa struttura possa risolvere i problemi del Pronto soccorso e timore che non siano occupati nuovi medici, ma quelli sottratti dal territorio.

Il gruppo La Pigna ha posto dubbi che la struttura, pur utile, possa distrarre risorse e personale dall’attuale situazione sanitaria. Con il Pnrr sarebbe stato opportuno potenziare il pronto soccorso.

Il gruppo Pd ha rimarcato che si tratta di una struttura necessaria, che nasce dall’ascolto della comunità e da una strategia di multidisciplinarietà già in essere che porti al centro la persona.

Il gruppo Forza Italia ha indicato il ritardo con il quale la sanità pubblica risponde alle esigenze della comunità che ha la semplice necessità di trovare medici e cure in tempi ragionevoli.

Il gruppo Pri ha sottolineato che questa struttura sarà un luogo che offrirà ai cittadini una più ampia opportunità di assistenza con professionisti e strumentazione più adeguate.

Il gruppo Lista de Pascale ha affermato che la Casa della comunità va fatta perché è una ottima soluzione, ma lamentando l’impoverimento dell’ospedale di Ravenna, una volta un’eccellenza.

Il gruppo Viva Ravenna, nell’annunciare l’astensione, ha definito surreale la discussione perché focalizzata su temi non contenuti nella delibera che non parla di come sarà organizzata la struttura.

Il gruppo Movimento 5 Stelle, anticipando il voto favorevole, ha evidenziato che la delibera parla di una variante e che ora non si può conoscere come sarà gestita la struttura.

Il gruppo Ravenna Coraggiosa ha posto l’accento sulla crisi del personale sanitario che crea disparità sociale fra chi è in lista d’attesa e chi può permettersi di rivolgersi al privato.