31 Marzo 2023

Approvato il bilancio di previsione 2023/2025 e le delibere ad esso collegate

Nella seduta di ieri, giovedì 30 marzo, (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio di previsione 2023/2025 e le delibere ad esso collegate con la medesima votazione, 23 favorevoli (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Pri, Movimento 5 Stelle, Gruppo misto) e 8 contrari (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, Lista per Ravenna-Polo civico popolare, La Pigna-Città-Forese e lidi, Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna). Le delibere sono: “Approvazione nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (d.u.p.) 2023/2025”; “Approvazione del bilancio di previsione 2023-2025”; “Definizione della percentuale di copertura dei costi complessivi dei servizi a domanda individuale per l’esercizio 2023”; “Imposta municipale propria (Imu) – determinazione aliquote per l’anno 2023”; “Modifiche al regolamento per l’applicazione dell’Imposta municipale propria (Imu)”; “Addizionale comunale Irpef – approvazione regolamento, determinazione aliquote e soglia di esenzione per l’anno 2023”.

Sono stati anche votati e respinti con 23 voti contrari (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Pri, Movimento 5 Stelle, Gruppo misto) e 8 a favore (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, Lista per Ravenna-Polo civico popolare, La Pigna-Città-Forese e lidi, Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna) 22 emendamenti (scaricabili dal link) presentati dai consiglieri Giacomo Ercolani (Lega Salvini premier), Veronica Verlicchi (La Pigna-Città-Forese e lidi), Alberto Ferrero (Fratelli d’Italia), Filippo Donati (Viva Ravenna).

È stato, inoltre, approvato un ordine del giorno (scaricabile dal link), presentato da Luca Cortesi e Francesca Impellizzeri (Ravenna Coraggiosa) con 23 favorevoli (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Pri, Movimento 5 Stelle, Gruppo misto) e 8 contrari (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, Lista per Ravenna-Polo civico popolare, La Pigna-Città-Forese e lidi, Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna).

Per le delibere nelle loro linee generali, che sono state illustrate dall’assessora al Bilancio Livia Molducci e dall’assessora ai Lavori pubblici per la parte riguardante il piano degli investimenti, si rimanda ad un precedente comunicato al link http://bit.ly/40TGDM1

Prima della discussione, la consigliera Veronica Verlicchi (La Pigna-Città-Forse e lidi) ha presentato due mozioni d’ordine per chiedere l’incompatibilità e l’astensione dal voto del consigliere Idio Baldrati (Pd) ritenendo impropria la partecipazione alla discussione e alla conseguente votazione essendo presidente della cooperativa La Pieve, componente del cda della cooperativa II Solco e consigliere della Fondazione Galletti Abbiosi, soggetti beneficiari di risorse comunali. La segretaria generale del Comune ha espresso parere di non incompatibilità perché il bilancio rientra fra i provvedimenti normativi di carattere generale e, di conseguenza, non risulta una relazione fra il contenuto della delibera e gli interessi specifici del consigliere. È stata ammessa al voto la mozione sull’astensione che è stata respinta con 19 voti contrari (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Movimento 5 Stelle, Gruppo misto) e 7 a favore (Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, La Pigna-Città-Forese e lidi), mentre il consigliere Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna-Polo civico popolare) ha dichiarato di non partecipare al voto perché è stata negata la possibilità di fare interventi in dichiarazione di voto.

Sono intervenuti nella discussione, nelle due sedute di Consiglio del 28 e 30 marzo: l’assessora al Bilancio Livia Molducci, l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte, Giacomo Ercolani (Lega Salvini premier), Veronica Verlicchi (La Pigna-Città-Forese e lidi), Alberto Ferrero (Fratelli d’Italia), Filippo Donati (Viva Ravenna), Luca Cortesi (Ravenna Coraggiosa), Massimo Cameliani (Pd), Gianfilippo Nicola Rolando (Lega Salvini premier), Daniele Perini (Lista de Pascale), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna-Polo civico popolare), Nicola Grandi (Viva Ravenna), Renato Esposito (Fratelli d’Italia), Marco Montanari (Pd), Fiorenza Campidelli (Pd), Chiara Francesconi (Gruppo misto), Andrea Vasi (Pri), Renald Haxhibeku (Pd), Giancarlo Schiano (Movimento 5 Stelle), Alessandra Folli (Pd), il sindaco Michele de Pascale, Alberto Lubrano (dirigente responsabile U.o. controllo di gestione e partecipazioni), Alberto Ancarani (Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna).

Il gruppo Lega Salvini premier ha posto l’accento sull’aumento della tassazione, in particolare dell’Irpef che risulta una flat tax che tocca il ceto medio, quando si sarebbe potuto fare come altri Comuni, ad esempio Ferrara, che investe senza tassare i cittadini. Ha anche evidenziato che sarebbe stato possibile dilatare nel tempo alcune opere strutturali dando priorità a quelle inderogabili e rimandando le meno urgenti.

Il gruppo La Pigna-Città-Forese e lidi ha sottolineato che la situazione odierna è figlia di una mancata capacità di amministrare e non dei ridotti trasferimenti di questo governo. Ha definito il bilancio inaccettabile per l’aumento delle imposte che gravano su settori già in crisi, come l’agricoltura, per i tagli al museo Mar e biblioteca Classense per dirottarli sulla Fondazione RavennAntica per ripianarne il deficit.

Il gruppo Fratelli d’Italia ha criticato il bilancio definendolo conservativo e incentrato al mantenimento della struttura e di ciò che è cristallizzato da anni di governo del centro sinistra costretto ad aumentare le tasse. Ha descritto la situazione di Ravenna come una città non attrattiva per le imprese, dove non funzionano la raccolta differenziata, la sanità e dove i giovani sono costretti a migrare. A turismo e cultura vanno solo briciole.

Il gruppo Viva Ravenna ha affermato che quando si alzano le tasse significa che non c’è creatività, come non c’è un piano per il turismo e per il commercio. Se l’imprenditoria va in crisi potrebbe essere in difficoltà nel continuare a pagare le tasse e potrebbe essere messo in crisi il sostegno al welfare della comunità. Sottolinea all’Amministrazione che i cittadini che saranno più tassati chiederanno conto del mantenimento dei servizi.

Il gruppo Ravenna Coraggiosa ha sottolineato che è proprio dell’attuale Governo la finanziaria che prevede meno risorse ai Comuni e ritiene che il Pnrr sia una grande opportunità per incidere sul nuovo volto della città, in particolare per quanto riguarda l’edilizia scolastica e il risparmio energetico attraverso la transizione ecologica, gli investimenti sulla ciclopedonalità. Ha auspicato che si possa tornare ad investire di più in cultura.

Il gruppo Lista de Pascale ha evidenziato che il Comune di Ravenna è uno dei meno indebitati del Paese e che portare ad esempio altri Comuni, come Ferrara, che sembrano più virtuosi è fuorviante. Ha spiegato che a Ravenna le tasse non erano cresciute da 10 anni mentre Ferrara lo aveva fatto recentemente, che Ravenna farà investimenti per 117 milioni e Ferrara per 80 e che il debito di Ravenna è di 12 milioni a fronte degli 81 di Ferrara.

Il gruppo Lista per Ravenna-Polo civico popolare ha contestato le impostazioni del bilancio per il rilevante aumento dei tributi, perché non si è risparmiato dove si doveva, perché non c’è una politica di ampio respiro e a lungo termine. Ha descritto le problematiche su cui occorrerebbe intervenire: commercio ambulante in crisi, eccessivo consumo di suolo, ospedale declassato, soldi dell’Imu delle piattaforme non investiti in sicurezza del litorale.

Il gruppo Pd ha espresso apprezzamento per un bilancio che lascia i conti in sicurezza pur in presenza di minori risorse statali e minori entrate per la diminuzione dell’Imu delle piattaforme. Inoltre, ha evidenziato il mantenimento dei servizi e l’incremento della spesa per il sociale rispetto al precedente bilancio. Ha rimarcato, pur nella difficile congiuntura per il post Covid e il conflitto Russia-Ucraina, l’importanza degli investimenti per 117 milioni di euro.

Il gruppo misto ha puntualizzato che non si è perso il coraggio di investire in settori che promuovono la crescita, porto, infrastrutture, turismo, piccola e media impresa, e che si è stati costretti ad aumentare i tributi. Ha espresso apprezzamento per il sostegno alla disabilità, alla popolazione anziana, all’incremento degli alloggi e dei servizi domiciliari, agli investimenti per l’efficientamento energetico. Ha auspicato che si possano avere maggiori risorse per la cultura.

Il gruppo Pri ha sottolineato che l’aumento delle imposizioni fiscali si è reso necessario per sostenere la progettualità complessiva dei servizi, compresi alcuni che in altre realtà territoriali non ci sono come gli insegnati di sostegno per gli studenti che sono interamente pagati dal Comune. A fronte di un difficile momento storico la sfida che riguarda i progetti legati ai fondi Pnrr rappresenta una grande opportunità di cui Ravenna è protagonista.

Il gruppo Movimento 5 stelle in merito alle critiche dell’opposizione sull’aumento dell’imposizione fiscale ha ribattuto che a livello nazionale il Governo ha presentato 12 tra condoni fiscali e sanatorie. Ha sottolineato che la politica di questa Amministrazione pone il cittadino al centro e pensare di vendere le società partecipate per fare profitto è una scelta che penalizzerebbe proprio i cittadini perché crescerebbero i costi dei servizi.

Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna ha dichiarato il proprio voto contrario, in maniera netta perché mette pesantemente le mani nelle tasche dei ravennati. Ha criticato la politica dell’Amministrazione comunale perché per anni non ha risparmiato come sarebbe stato necessario andando ad agire sulla cosiddetta spesa comprimibile come era stato sempre suggerito.