26 Settembre 2018

Adottata la variante al Rue e piano dell’arenile, beni demaniali e comunali

Nella seduta di ieri (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc) il Consiglio comunale ha approvato l’adozione della variante al Rue e al Rue Piano dell’arenile, beni demaniali e comunali presentata dall’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte.

La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli (gruppi di maggioranza) e 11 astenuti (gruppi di opposizione).
L’assessora Del Conte ha spiegato che la variante anche se di modesta entità si inserisce nella revisione generale degli strumenti urbanistici che l’amministrazione sta portando avanti e che si è resa necessaria per adeguare il RUE e il RUE Piano dell’Arenile in merito ad alcuni beni comunali e demaniali.

Nello specifico si tratta, nell’ambito di un’intesa tra l’Agenzia del demanio, il Comune di Ravenna e la Provincia di Ravenna, di promuovere un Programma Unitario di Valorizzazione Territoriale (PUVaT) di immobili pubblici che sono ubicati sul territorio di Ravenna non più utili per fini istituzionali; pertanto, nel solco di un nuovo filone di attività avviato dall’Agenzia del Demanio, definito “Progetti a Rete”, per la rigenerazione e il riuso del patrimonio pubblico di proprietà dello Stato e di altri Enti, in cui rientrano tra gli altri i progetti “Fari, Torri ed Edifici Costieri” e “Cammini e Percorsi” si rendono necessarie modifiche all’immobile “Ex Colonia ONFA” a Punta Marina Terme, compendio immobiliare statale costituito da un fabbricato e relative pertinenze esterne, che rientra nel progetto “Fari, Torri ed Edifici Costieri”, al fine di poter essere valorizzata a scopi turistico ricettivi e culturali; al “Bunker 24, 25 e 27 e Denti di drago” a Punta Marina Terme, fortificazioni militari della seconda guerra mondiale di proprietà statale in via di dismissione da parte del ministero della Difesa, per il loro inserimento nei progetti di valorizzazione demaniale; “Ex caserma carabinieri” Lido di Dante, non più in uso e in stato di abbandono, di recente diventata di competenza del Comune per rendere più appetibile l’area e gli edifici esistenti per la futura riqualificazione e il superamento dell’attuale stato di incuria e abbandono in cui versano.

Nell’ambito del Piano dell’arenile si è resa necessaria una modifica per adeguare il piano al nuovo stato di fatto di proprietario dell’ex Bagno militare di Marina di Ravenna, passato dal demanio militare a quello marittimo. Oltre a ciò la variante normativa comprende l’inserimento di una specificazione del già previsto uso relativo al benessere nelle “Aree polivalenti” fra i cui usi possibili vengono inserite anche “attività rivolte a portatori di disabilità”.

Nel corso della seduta sono intervenuti: Marco Maiolini (gruppo Misto), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Rosanna Biondi (Lega nord), Chiara Francesconi (Pri), Marco Turchetti (Pd).

Il gruppo Misto, pur considerando l’importanza delle azioni di valorizzazione, ha rappresentato perplessità e dubbi su alcune scelte legate alla consistenza e all’incisività delle modifiche da soppesare in modo che non intervengano sull’aumento delle superfici edificabili, sui cambi di destinazione d’uso, sulla riduzione del verde.

Il gruppo Lista per Ravenna ha richiamato l’attenzione in particolare sull’immobile ex colonia Onfa su cui si è dichiarato più ottimista rispetto alle possibilità di riqualificazione. Ha espresso invece forti dubbi sulla ristrutturazione dell’interno di Palazzo Grossi, questione più complessa, paventata da anni, che ritiene illusoria e non realizzabile anche con l’introduzione della variante.

Il gruppo Lega nord ha affermato di non avere nulla contro l’adozione della variante ma di essere preoccupato sulla valorizzazione di Palazzo Grossi avanzando la richiesta che vengano posti paletti ben precisi agli interventi di un eventuale imprenditore intenzionato a riqualificarlo.

Il gruppo Pri ha sottolineato l’opportunità che a fianco della valorizzazione per fini turistici venga mantenuta l’importante funzione pubblica e sociale svolta da Palazzo Grossi che costituisce un valore aggiunto della località nei confronti delle scuole e delle giovani generazioni.

Il gruppo Pd ha rassicurato sulla protezione e il rispetto dell’ambiente che non sono in contraddizione con le riqualificazioni degli edifici in quanto la variante non rimuove né sminuisce alcun vincolo, anzi facilita il recupero di aree degradate senza aumenti di volume e consumo di suolo e può contribuire allo sblocco della situazione di stallo di Palazzo Grossi.