23 Novembre 2016

Approvata la variante al regolamento capanni da pesca e da caccia: voto contrario di Cambierà; astenuto Alberghini

E’ stata approvata dal Consiglio comunale nella seduta di ieri, l’adozione della variante al regolamento capanni da pesca e da caccia che proroga di 18 mesi la presentazione della documentazione relativa alle istanze per la riqualificazione delle strutture, e fissa il termine del 31 agosto 2021 per il termine dei lavori. La variante armonizza i tempi della riqualificazione con la durata delle concessioni patrimoniali stabilita dal Regolamento comunale per l’ “Assegnazione delle aree da destinare a capanni da pesca e da caccia”. A norma di tale regolamento ai concessionari che completeranno l’intervento di riqualificazione del capanno entro il 31 agosto 2021 sarà rilasciata una nuova concessione patrimoniale per ulteriori 9 anni.
Contestualmente, il termine di presentazione del progetto viene posticipato dal 31 gennaio 2017 al 31 luglio 2018 per consentire agli interessati di compiere tutte le verifiche preliminari e completare la documentazione necessaria per la presentazione delle istanze di riqualificazione.
Un’altra modifica al regolamento riguarda una integrazione volta a precisare i criteri di applicazione del limite dimensionale dei 70 metri quadrati a cui i capanni regolarmente esistenti e legittimati, in sede di riqualificazione, dovranno adeguarsi. Il testo del Regolamento viene così riformulato ed integrato: “Nel caso in cui la dimensione del corpo capanno esistente (con la sola esclusione degli spazi coperti, purché in aderenza al capanno stesso e non tamponati sui restanti lati) superi i 70 mq, il progetto di riqualificazione dovrà prevedere anche l’adeguamento a tale superficie massima”.
Lo scopo della variante, come ha spiegato l’assessore all’urbanistica Federica del Conte, è la riqualificazione dei capanni e conseguentemente delle aree di grande valore naturalistico e ambientale in cui si inseriscono. L’Assessorato sta lavorando in collaborazione con tutti gli enti coinvolti nei procedimenti per l’approvazione dei progetti di riqualificazione dei capanni al fine di individuare procedure semplificate che rendano più snello e agevole l’iter procedurale di approvazione .
In corso di seduta è stata richiesta da un quinto dei consiglieri la votazione disgiunta dei due punti contenuti in delibera (proroga e 70 mq di superficie dei capanni) che sono stati approvati con i voti favorevoli di tutti i gruppi, ad eccezione di Cambierà, e di Alberghini che si è astenuto. Analoga votazione è stata espressa alla delibera nel suo complesso.
La variante approvata sarà pubblicata per 60 giorni sul Bur: entro tale termine gli interessati potranno presentare osservazioni, che saranno controdedotte dagli uffici per poi ritornare in consiglio comunale per l’approvazione del testo definitivo e modificato dalle osservazioni eventualmente accolte.
Al dibattito sono intervenuti i consiglieri: Alvaro Ancisi di Lista per Ra, Alberto Ancarani di FI, marco Maiolini di Cambierà, Patrizia Strocchi del Pd, Raffaella Sutter di Ravenna in comune, Massimiliano Alberghini, Daniele Perini Ama Ravenna, Michele Casadio del Pd, Gianluca Rambelli di Sinistra per Ravenna.
Dal dibattito è emersa la volontà comune di prorogare i tempi dell’iter autorizzativo per andare incontro alle esigenze dei capannisti. Sulla necessità di un maggiore coordinamento con gli altri enti che devono rilasciare pareri e di evitare rimpalli di competenze si sono soffermati Giannantonio Mingozzi del Pri e Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna che ha auspicato un’azione politica da parte della Giunta in tal senso. Ancarani di Fi ha detto che la delibera rappresenta un passo avanti seppur non risolutivo per rendere possibile la vita dei capannisti. Alberghini, dichiarando il voto di astensione, ha definito la variante insufficiente alla buon riuscita dell’operazione.
In merito alla superficie dei 70 metri, secondo punto nel dispositivo di delibera, si è espresso Marco Maiolini di Cambierà motivando il suo voto contrario nelle tre votazioni alla luce del fatto che gli altri enti chiamati ad esprimersi potrebbero non utilizzare gli stessi parametri sulla cubatura col rischio di far allungare i tempi di realizzazione oltre il termine del 2021.