Nella seduta di ieri (per chi volesse rivederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc e pagina Facebook Comune di Ravenna) il consiglio comunale ha discusso e votato un ordine del giorno (documento allegato) presentato dai consiglieri Lorenzo Margotti, Rudy Gatta e Cinzia Valbonesi (Pd) dal titolo “Ravenna e il distretto energetico: un grande patrimonio di professionalità, tecnologia e specializzazione da non disperdere”.
L’ordine del giorno è stato approvato con 17 voti favorevoli (Pd, Ama Ravenna, Pri, Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista), 2 voti contrari (consiglieri Rosanna Biondi e Learco Vittorio Tavoni di Lega nord), 4 astenuti (consiglieri Samantha Gardin e Gianfilippo Nicola Rolando di Lega nord, gruppo CambieRà).
Nel richiamare il contenuto del documento, Lorenzo Margotti ha, tra le altre cose, rappresentato l’importanza del ruolo svolto dal territorio ravennate negli ultimi 50 anni nella produzione e nella distribuzione dell’energia e nelle politiche per l’ambiente, che hanno consentito sviluppo economico per le imprese e lavoro. Il documento impegna la giunta e il sindaco “a ribadire in tutte le sedi e adottare tutte le azioni necessarie per:
– sostenere Ravenna e il suo distretto energetico quale esempio all’avanguardia nella produzione del mix energetico gas e rinnovabili in Italia con le caratteristiche per essere i primi facilitatori di una transizione che porti il nostro Paese a raggiungere gli obiettivi delle linee guida energetiche dell’Unione Europea e di COOP 21;
– sottolineare l’importanza strategica e occupazionale che questo comporta per il nostro territorio e per determinare le indispensabili condizioni per cui tutti i soggetti in campo possano operare efficacemente e con la massima attenzione nei confronti delle ricadute per il lavoro e per l’ambiente;
– porre in essere il contratto di sito;
concretizzare la chiusura anticipata della piattaforma Angela Angelina, che, per legge, potrebbe continuare ad estrarre fino al 2027;
favorire le sperimentazioni e progetti di ricerca su segmenti innovativi in campo energetico (es. Idrogeno, idrometano, sviluppo del biometano, green port , impiego delle tecnologie di storage per introdurre importanti innovazioni nei campi della mobilità e negli edifici)”.
Sono intervenuti nel dibattito: Giannantonio Mingozzi (Pri), Michela Guerra (CambieRà), Samantha Gardin (Lega nord), Raffaella Sutter (Ravenna in Comune), Marco Turchetti (Pd), Mariella Mantovani (Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista ), il sindaco Michele de Pascale, Daniele Perini (Ama Ravenna), Samantha Tardi (CambieRà), Alessandro Barattoni (Pd).
Il gruppo Pri ha annunciato un voto favorevole motivato dall’importanza che, a parere del gruppo, il comparto riveste per il territorio. Ha detto di apprezzare il lavoro svolto dal sindaco nelle relazioni con Eni e, ritenendo comunque necessario il mantenimento dell’attività estrattiva, che registra 4000 occupati, ha auspicato forti investimenti sui temi della ricerca, anche in ambito universitario, ricordando che Ravenna, insieme a Venezia, è l’unica realtà nazionale a vantare corsi sull’offshore. Ha espresso perplessità sulla dismissione anticipata della piattaforma Angela Angelina.
Il gruppo CambieRà ha sottolineato la delicatezza che il tema riveste sul piano politico per il gruppo stesso, avendo fortemente sostenuto i referendum sulle attività estrattive. Ha ritenuto che nel documento manchino adeguate sollecitazioni a Eni sui temi della tutela ambientale. Tuttavia il gruppo, considerando di non poter ignorare la presenza di tanti lavoratori nel comparto delle estrazioni, ha giustificato in tal modo il voto di astensione che, altrimenti, sarebbe stato contrario.
Il gruppo Lega nord ha posto l’accento sul cosiddetto contratto di sito, richiamandosi a quello sottoscritto in Basilicata e chiedendo ragguagli in proposito. Pur affermando che l’ordine del giorno potrebbe essere in parte condiviso, ha sostenuto che è più che altro “d’immagine”, non tiene conto delle politiche dell’Unione europea nel settore, manca di chiarezza, completezza e utilità. Le perplessità del gruppo si sono tradotte in un voto di astensione da parte dei consiglieri Gardin e Rolando; contrario da parte dei consiglieri Biondi e Tavoni.
Il gruppo Ravenna in Comune ha riferito di comprendere gli obblighi istituzionali dell’amministrazione derivanti dalla prossimità dell’evento Omc e solo per questo ha annunciato un voto di astensione e non contrario dal momento che le posizioni del gruppo nei confronti delle attività estrattive legate agli idrocarburi non sono a parere del gruppo mediabili. Alla fine però il voto non è stato espresso ufficialmente in quanto la consigliera Sutter non era più presente al momento delle votazioni.
Il gruppo Pd, nel prendere in considerazione la trasversalità delle opinioni, anche all’interno della stessa maggioranza, ha sostenuto di ritenere che sia necessario accompagnare il periodo di transizione tutelando i lavoratori, i territori e un patrimonio industriale che non può essere disperso. E’ stata sottolineata l’importanza del monitoraggio da parte di soggetti terzi nelle fasi di ricerca e produzione e sulla subsidenza. Riguardo al contratto di sito è stato sostenuto che questo è declinabile secondo logiche diverse adattate alle realtà locali.
Il gruppo Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista ha affermato di sottoscrivere con convinzione l’ordine del giorno perché sostiene un comparto importante, che ha risentito pesantemente della crisi, e al tempo stesso tiene conto e sollecita quella transizione relativa al mix energetico gas e rinnovabili da cui non si può prescindere. E’ stato inoltre sottolineato che nel documento si chiede la chiusura anticipata della piattaforma Angela Angelina.
Il sindaco de Pascale ha sostenuto che il tema della valorizzazione delle energie rinnovabili e dell’efficientamento energetico può e deve essere coerente, nella fase di transizione verso gli obiettivi europei, con programmi di attività estrattive che ci rendano maggiormente autonomi sul fronte dell’approvvigionamento e tutelino i lavoratori di un comparto strategico per il nostro territorio. Ha ribadito il suo massimo impegno su entrambi i fronti e la volontà di confrontarsi con Eni a tutti i livelli e su basi scientifiche, chiedendo investimenti che valorizzino l’esistente ma anche in nuove tecnologie che portino Ravenna a diventare leader nella sperimentazione, nella ricerca e nello studio delle rinnovabili.
Il gruppo Ama Ravenna ha annunciato di sottoscrivere pienamente l’ordine del giorno in quanto fa chiarezza sull’importante tema ambientale, esprimendo scelte ben precise. Ha sottolineato, d’altro canto, la mancanza di un piano energetico nazionale. Ha posto l’accento sul patrimonio tecnologico che verrebbe annientato e che invece può essere recuperato attraverso la sperimentazione e la crescita delle rinnovabili. Ha riconosciuto al sindaco di aver fatto in pochi mesi un lavoro proficuo in coerenza con i programmi.