Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della morte, il consiglio comunale ha riservato parte della seduta di martedì, pomeriggio alla memoria dell’intellettuale e poeta santalbertese Olindo Guerrini (Forlì, 4 ottobre 1845 – Bologna, 21 ottobre 1916), alla presenza di una grande partecipazione di pubblico.
Dopo l’intervento introduttivo della presidente Livia Molducci (allegato) che ha ripercorso, fra l’altro, la carriera istituzionale e politica di Guerrini, consigliere comunale e assessore di fine Ottocento, attraverso lettere e verbali della Giunta comunale depositati nella biblioteca Classense. Tra questi, quello della seduta del 6 ottobre 1873 che riferisce della sua proposta di collocare una lapide a Mazzini . Nel verbale si legge : “Il consigliere Olindo Guerrini dice essere egli del parere della giunta circa il non sembrargli opportuno il luogo richiesto (cioè murarla a lato della tomba di Dante come sostiene il consigliere Augusto Branzanti) e legge la seguente proposta: Il consiglio approvando l’operato della giunta l’invita ad aprir pratiche colla commissione della consociazione operaia repubblicana perché la lapide in onoranza a Mazzini sia collocata in luogo più conveniente alla memoria di Mazzini stesso e in luogo che non sia accessorio ad altro monumento.” La proposta viene approvata con voti favorevoli 24 e contrari 4″.
Sono poi seguiti i brevi discorsi dei capigruppo consiglieri Giannantonio Mingozzi del Pri Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna (allegati).
Mingozzi ha espresso, tra l’altro, l’auspicio di poter dedicare a Olindo Guerrini un’aula della Facoltà di Beni Culturali, dipartimento che ha sede a Ravenna, poiché “unirebbe le doti di archivista che ancora reggono in Ateneo con la cultura e il messaggio che questa Romagna ha sempre speso nel mondo grazie a un poeta di rara umanità che gli studi accademici e le istituzioni è giusto onorino assieme”.
“Dedicherò questi pochi minuti – ha affermato Ancisi – all’obiettivo di rappresentare l’uomo Guerrini nella sua interezza, al di là dell’immagine comune e dei cliché.
Guerrini viene rappresentato innanzitutto come un anticlericale. Questo non significa affatto che egli sia stato irreligioso, e neppure ostile al messaggio evangelico di Cristo. Possiamo dire infatti che abbia nutrito quella fede semplice che aveva ricevuto da sua madre e abbandonato dopo la morte della figlioletta a soli quattro anni, ma che l’ha portato, nonostante tutto, a confidare nella benevola accoglienza di Dio. Lo dimostra la Preghiera della sera (Libera nos a malo), una sua poesia contenuta in Postuma, pubblicazione della quale si parla poco, anche se è stata tra le più vendute dell’Ottocento”.
La parola è poi passata allo studioso Franco Gabici che ha presentato la biografia di Olindo Guerrini corredata di episodi legati in particolari alla sua romagnolità.
Del Guerrini/Stecchetti poeta romagnolo si sono occupati Nevio Spadoni ed Eliseo Dalla Vecchia che hanno recitato alcune opere tra cui “Il cicerone ravignano”, “Da la zabariona”, “Il trittico dei ravignani illustri”, e “Gita di piacere”.