In apertura della seduta pomeridiana di oggi del consiglio comunale, la presidente Livia Molducci è intervenuta sul tema della giornata internazionale delle bambine e delle ragazze che ricorre oggi.
Questo il suo intervento:
“Oggi 11 ottobre è la Giornata Internazionale delle bambine e delle ragazze, proclamata dall’Onu nel 2012: ma non c’è molto da celebrare in questa giornata in cui ci viene ricordato che milioni di bambine e ragazze nel mondo sono vittime di violenze, abusi e discriminazioni. L’Unicef, le onlus internazionali Save the children e Terre des Hommes accendono ancora una volta i riflettori sui diritti negati: 44 milioni di bambine al di sotto dei 14 anni hanno subito mutilazioni genitali.
Ogni anno sono 16 milioni le nuove baby spose, molte delle quali diventano mamme quando ancora il loro corpo non può sopportarlo e le gravidanze precoci hanno conseguenze spesso mortali per le ragazze.
Possiamo però dire che negli ultimi anni sono stati fatti grandi sforzi per dare a tutti i bambini la possibilità di completare un ciclo completo di istruzione primaria.
I risultati raggiunti sono incoraggianti: tra il 2000 e il 2011 il numero di bambini che non potevano andare a scuola si è quasi dimezzato, passando da 102 milioni a 57 milioni.
Ma le bambine rappresentano più della metà del totale dei bambini che non possono andare a scuola
E non potendo andare a scuola sono impegnate in attività pericolose tra cui sfruttamento sessuale, schiavitù e nella migliore delle ipotesi, in lavori agricoli e soprattutto domestici.
Unicef ha stilato un rapporto sul lavoro minorile da cui risulta che bambine tra i 5 e i 14 anni sono occupate nei lavori domestici non pagati e nella raccolta di acqua e legna, il 40% in più del tempo rispetto ai coetanei maschi.
Troppo spesso vengono imposte alle bambine responsabilità come se fossero già adulte: ad esempio il prendersi cura dei membri della famiglia, compresi altri bambini.
Difficile, se non impossibile, avere dati completi ed esaustivi sul numero delle vittime di tratta ma l’Agenzia delle Nazioni Unite per il contrasto del crimine organizzato stima in aumento il numero di minori coinvolti nel fenomeno della tratta : i bambini oggi rappresentano circa un terzo di tutte le vittime di tratta individuate e due su tre sono di sesso femminile.
I rapporti si soffermano anche sulle quotidiane violenze subite da bambine e ragazze migranti in fuga da conflitti, dittature e miseria: «nei lunghi viaggi per raggiungere l’Europa sono poche le donne e le ragazze che non abbiano subito abusi sessuali. Tante sono le donne che arrivano incinte sulle nostre coste. Tutte hanno subito traumi da privazioni e violenze.
In Italia, in particolare, si calcola un drammatico aumento della pornografia minorile negli ultimi cinque anni e nell’81% dei casi le vittime sono bambine e ragazze.
C’è stato anche un incremento degli atti sessuali con minori di 14 anni, o minori di 16 anni nel caso di parenti stretti e affidatari: in numeri assoluti sono state 411 le vittime nel 2015, il 78% femmine.
I numeri sono impressionanti e non lasciano spazio a dubbi: la prevenzione della violenza sui minori e sulle bambine e le ragazze deve essere una priorità delle azioni delle istituzioni pubbliche e richiede oggi l’impegno di tutti anche per prevenire la violenza sulle donne domani”.
11 Ottobre 2016